Che settimana! #9/25
Trump annuncia dazi per i partner commerciali | Verso la firma dell'accordo sui minerali critici di Kiev | Le visite di Macron e Starmer a Washington | La Cdu vince le elezioni in Germania
👋 Ciao!
Questa è Che Settimana!, la rassegna con la sintesi delle notizie più importanti della settimana, fatta per te dalla redazione di Good Morning Italia.
Lascia la tua mail qui sotto per riceverci ogni venerdì!
I fatti della settimana
Le sette notizie degli ultimi sette giorni da conoscere per non perdere il filo.
1️⃣ Più dazi per tutti
Durante la sua prima riunione di gabinetto, il presidente statunitense Donald Trump ha minacciato l’imposizione di dazi del 25% sulle merci importate dall'Unione europea, sostenendo che il blocco dei 27 sia stato "creato per fregare gli Stati Uniti” (Guardian). Come analizzato anche in un articolo sul nostro blog, la questione commerciale è diventata una delle sfide principali nella ridefinizione dei rapporti tra Usa e Ue. Trump ha intanto confermato l'entrata in vigore di dazi del 25% sui prodotti importati da Messico e Canada a partire dal 4 marzo, a causa del continuo afflusso di droga negli Usa. Dalla stessa data sarà applicata anche un'ulteriore tariffa del 10% sulle merci cinesi, che si sommerà a quella del 10% già imposta (Reuters).
2️⃣ Riposizionamento statunitense
Trump incontrerà oggi a Washington il presidente ucraino Volodymyr Zelensky per firmare un accordo sui minerali critici. Nei giorni scorsi il tycoon ha precisato che gli Stati Uniti non intendono fornire garanzie di sicurezza all'Ucraina come parte dell'intesa, ma che toccherà all’Europa farlo (Guardian). A tre anni esatti dall’inizio dell'invasione russa dell'Ucraina ricordata lunedì scorso con la presenza di leader europei e non a Kiev (Politico), all'Onu gli Stati Uniti si sono schierati per due volte con la Russia, prima in Assemblea generale (Ap) e successivamente al Consiglio di sicurezza (Bbc), su risoluzioni riguardanti il conflitto in corso.
3️⃣ Rapporti complicati
Nel primo bilaterale con un leader europeo dall'insediamento, il presidente Trump ha ricevuto l'omologo francese Emmanuel Macron, il quale ha sottolineato che "la pace non può significare la resa dell'Ucraina" (Reuters). Dopo aver annunciato un incremento di spese per la difesa fino al 2,5% del Pil entro il 2027 (Euractiv), anche il primo ministro britannico Keir Starmer è stato a Washington per chiedere a Trump maggiori garanzie sull'accordo di pace in Ucraina (Politico). Intanto domenica a Londra si terrà un vertice dei leader europei con il governo britannico per mettere a punto piani comuni per la difesa (Eunews), mentre il 6 marzo è stato convocato un Consiglio europeo straordinario sullo stesso tema (Agenzia Nova).
4️⃣ Verdetto tedesco
Le elezioni federali in Germania hanno sancito la vittoria dei conservatori della Cdu/Csu di Friedrich Merz, con il 28,5% dei voti. Al secondo posto con il 20,8% il partito di estrema destra AfD guidato da Alice Weidel, che ha raddoppiato i consensi rispetto al 2021. Più dietro i socialdemocratici dell’Spd del cancelliere uscente Olaf Scholz, andati incontro al peggior risultato dal dopoguerra con il 16,4% (Dw). Vista anche l’esclusione dal Bundestag dei liberali e della sinistra populista di Bsw e la volontà ribadita da Merz di non coinvolgere l’Afd, l’unica strada percorribile per dar vita a un governo appare la “grande coalizione” a due tra cristiano-democratici e socialdemocratici (Politico).
5️⃣ Focus green
La Commissione europea ha presentato il Clean Industrial Deal, un piano per promuovere la decarbonizzazione e la competitività dell'industria europea che si inserisce nel contesto del Green Deal (Guardian). Al contempo, la Commissione ha presentato il pacchetto Omnibus, che tra le altre cose riduce gli obblighi e la frequenza di rendicontazione in materia di sostenibilità per molte aziende europee ed esenta i piccoli importatori dalla tassa sulle emissioni di carbonio prodotte per spostare un prodotto da un Paese all’altro (Eunews).
6️⃣ Tentativi di prolungamento
Israele invierà a Il Cairo una delegazione per negoziare l'estensione dell'accordo di cessate il fuoco, che scade domani, e garantire così il rilascio di altri ostaggi (Reuters). Dopo il ritardo nel rilascio di 602 prigionieri palestinesi, che Israele aveva sospeso in segno di protesta per il trattamento dei propri ostaggi, nei giorni passati le operazioni di scambio sono già ripartite (Bbc) e Hamas ha consegnato i corpi di 4 israeliani detenuti a Gaza (Bloomberg). Israele ha invece dichiarato che l’Idf non si ritirerà dal Corridoio Filadelfia, la zona cuscinetto al confine tra Egitto e Gaza, nonostante fosse previsto dall’accordo di cessate il fuoco nella prima fase (Cnn).
7️⃣ Investimenti in arrivo
Intervenendo al Forum imprenditoriale tra Italia ed Emirati Arabi, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha annunciato accordi commerciali tra i due Paesi per un valore di 40 miliardi di dollari. Saranno destinati a intelligenza artificiale, datacenter, economia del mare, ricerca spaziale, energia e materie prime critiche (Mf).
Buone letture
Per finire in bellezza, perché la vita non è solo “hard news”, il nostro approfondimento domenicale in omaggio per te.
*️⃣ Brutalismo pop
Forme monolitiche, colate di cemento armato e assenza di colore, per decenni il brutalismo è stato sinonimo di architettura austera fino a diventare impopolare simbolo di degrado urbano. Eppure, dopo essere finiti spesso nella lista degli edifici più brutti al mondo, le costruzioni brutaliste stanno vivendo oggi una nuova stagione di riscoperta, tra appassionati che le immortalano obiettivo alla mano e un film - “The Brutalist”, in corsa per dieci statuette all’Oscar - che celebra la corrente già nel nome. Il fenomeno ha conquistato i social media a suon di like (Domus), ma prima ancora dei profili Instagram dedicati, editori attenti all’estetica come Phaidon e Taschen avevano anticipato la tendenza con i loro libri di fotografia diventati bestseller (Rivista Studio).
Quel che resta di un’utopia Figlia del dopoguerra e dell’ideale di un’architettura per tutti, l’origine del brutalismo è radicata nell’idea di accessibilità e funzionalità collettiva, lascito monumentale di un’era di ottimismo istituzionale rispetto al futuro (The Conversation). Flessibile ma solido, malleabile ma permanente, il cemento rappresentava al meglio le intenzioni dell’epoca, da tradurre in forme semplici, economiche e in grado di assecondare i miti del progresso.
Dalla demolizione alla riscoperta Le costruzioni brutaliste mettono a nudo le nostre contraddizioni e aprono alla discussione, prosegue Rivista Studio. E dopo aggressive demolizioni che hanno cancellato pezzi significativi di questo stile, in giro per il mondo prevale adesso l’obiettivo di preservare strutture tutte d’un pezzo, diventate parte della nostra memoria collettiva. Nell’Est Europa, certo, ma anche a Milano, dove la Torre Velasca è icona del panorama urbano cittadino (Harper’s Bazaar). O a Trieste, dove progetti di prossimità cercano di valorizzare, a partire dalla comunità che lo abita, il complesso di edilizia sociale Rozzol Melara, ambientazione del video di “Tuta Gold” di Mahmood (Interni Magazine).
👋 Per questa settimana è tutto, grazie di averci letto!
Se ti è piaciuta questa newsletter, condividila con chi vuoi cliccando qui sotto.
Mi sembra geniale, aumentare i dazi al Messico per il continuo afflusso di droga proveniente da tale Paese.
Come se la droga passasse per i canali ufficiali e potesse essere tassata 😅