Che settimana! #9/24
Israele e Hamas allontanano l'ipotesi di intesa | Nato e Paesi Ue contro l'invio di truppe in Ucraina | Vittoria al fotofinish per Todde in Sardegna | Pil Usa in crescita nel quarto trimestre
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Questa è Che Settimana!, la rassegna con la sintesi delle notizie più importanti della settimana, fatta per te dalla redazione di Good Morning Italia.
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I fatti della settimana
Le sette notizie degli ultimi sette giorni da conoscere per non perdere il filo.
1️⃣ Tregua ancora lontana
Dopo che il presidente degli Stati Uniti Joe Biden aveva definito probabile il raggiungimento di un accordo tra Israele e Hamas per un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza entro lunedì prossimo (Bbc), i funzionari di entrambe le delegazioni hanno precisato che le parti non sono così vicine a un’intesa come suggerito dal presidente Usa (Guardian). Almeno 112 palestinesi sono stati uccisi e altre centinaia sono rimasti feriti mentre cercavano di ottenere aiuti da un convoglio umanitario. Il ministero della Sanità di Gaza ha accusato l'esercito israeliano di aver sparato contro la folla. L'Idf ha affermato che i soldati hanno sparato contro alcune persone che ritenevano costituissero una minaccia (Bbc), sostenendo che la maggior parte delle vittime sia stata investita o schiacciata nella ressa.
2️⃣ Venti di guerra
Nella conferenza stampa a due anni dall’inizio dell’invasione russa, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha dichiarato che 31 mila soldati ucraini sono stati uccisi durante la guerra (anche se altre stime rivelano numeri più elevati) (Bbc). I leader di diversi Paesi europei e della Nato hanno preso le distanze (Reuters) dalla dichiarazione del presidente francese Emmanuel Macron di "non escludere" un dispiegamento di truppe europee in Ucraina per evitare la vittoria della Russia (Politico). L'invio di truppe in Ucraina da parte dei Paesi occidentali rischierebbe di provocare un conflitto nucleare, dalle conseguenze "tragiche", ha affermato il presidente russo Vladimir Putin (Guardian).
3️⃣ Ingresso storico
Il parlamento ungherese ha approvato a larga maggioranza la richiesta di adesione della Svezia alla Nato, spianando la strada all'ingresso di Stoccolma nell'alleanza dopo quasi due anni di intensi negoziati (Reuters).
4️⃣ Politica a stelle e strisce
Joe Biden ha dominato le primarie dei Democratici in Michigan (Nyt). Sul fronte repubblicano vittoria netta di Donald Trump con oltre il 68% dei consensi. La sfidante Nikki Haley ha detto che rimarrà in corsa fino al Super Tuesday del 5 marzo quando voteranno 12 Stati (Guardian). Una giudice dell'Illinois ha stabilito che Trump non potrà partecipare alle primarie dello Stato previste per il 19 marzo. A renderlo inidoneo è il tentativo di insurrezione del 6 gennaio 2021. Lo staff di Trump ha già annunciato che farà appello (Nyt).
5️⃣ Vittoria al fotofinish
La candidata del centrosinistra Alessandra Todde, sostenuta da Pd e Movimento 5 Stelle, ha vinto le elezioni regionali in Sardegna con il 45,4% dei voti rispetto al 45% di Paolo Truzzu, sostenuto dal centrodestra. Renato Soru, ex presidente e candidato indipendente, ha ottenuto l’8,6%. Ferma all'1% Lucia Chessa, candidata presidente con Sardigna R-esiste (Euronews).
6️⃣ Crescita americana
Nel quarto trimestre del 2023 l'economia statunitense è cresciuta del 3,2%, con una revisione al ribasso dello 0,1% rispetto alle precedenti stime. L'anno passato si è chiuso con un Pil in crescita del 2,5% (Ap).
7️⃣ Addii
È morto a Roma Ernesto Assante, storica firma di Repubblica, punto di riferimento del giornalismo musicale italiano. Il 12 febbraio aveva compiuto 66 anni (Repubblica). Il regista Paolo Taviani, 92 anni, è morto ieri a Roma. Con il fratello maggiore Vittorio, scomparso nel 2018, ha raccontato i cambiamenti culturali dell'Italia (RaiNews).
Buone letture
Per finire in bellezza, perché la vita non è solo “hard news”, il nostro approfondimento domenicale in omaggio per te.
*️⃣ Ansia da squillo
Avete presente quel senso di disagio, fino ad assumere i contorni di una vera e propria forma di ansia sociale, che sale quando sentiamo squillare il telefono all’improvviso? Se a questo domanda avete risposto di sì, probabilmente siete dei Millennial o fate parte della Gen Z, i più colpiti da quella che gli esperti hanno rinominato “telefono-fobia” (Irish Times). Con l’avvento dello smartphone, la cornetta (o quel che ne resta) è sempre meno all’orecchio e sempre più in mano: in parallelo, è cresciuta la paura di dover effettuare o ricevere una telefonata all’improvviso, o anche solo di sentire lo squillo.
Nessuno mi può giudicare In Giappone, ad esempio, una ricerca ha misurato la portata del fenomeno, concludendo che quasi tre ventenni su quattro hanno sviluppato un qualche mix di disagio, insofferenza se non proprio terrore di fronte alle chiamate o all’impiego del telefono fisso sul posto di lavoro (Japan Times, Cosmopolitan). Ciò è dovuto, ad esempio, al timore di essere colti alla sprovvista dalle domande di chi si trova dall’altro capo, oppure alla difficoltà di dialogare senza vedere in faccia l’interlocutore. Secondo gli studi, si tratta, in fondo, di manifestazioni della paura di essere giudicati, tanto da chi parla con noi, quanto da chi ascolta per caso (Bbc).
Nuovi trend Le chiamate “vecchia scuola”, se proprio indispensabili, tendono, quindi, a essere programmate e concordate in anticipo. All’effetto sorpresa e alla viva voce - pratiche che rimangono appannaggio delle generazioni meno giovani - si preferiscono, semmai, email e messaggi di testo via chat (Vice), poiché ci danno la possibilità di raccogliere e organizzare le idee e, in alcuni casi, anche di modificare dopo aver premuto invio. I terapeuti, però, raccomandano di affrontare la fobia allenandosi con micro-chiamate a cui arrivare preparati con una lista di ciò che si vuole dire.
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