Che settimana! #47/23
Iniziata la tregua a Gaza | Milei è presidente dell'Argentina | L'avviso della Commissione Ue sulla manovra | La saga di Altman, l'ad di OpenAI
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Questa è Che Settimana!, la rassegna con la sintesi delle notizie più importanti della settimana, fatta per te dalla redazione di Good Morning Italia.
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I fatti della settimana
Le sette notizie degli ultimi sette giorni da conoscere per non perdere il filo.
1️⃣ Tregua a Gaza
Dopo un rinvio di 24 ore, la tregua di quattro giorni definita in settimana tra Israele e Hamas a Gaza, con la mediazione del Qatar, è iniziata venerdì alle ore 6 italiane (Bbc). Nell’accordo è previsto lo scambio tra 13 ostaggi catturati da Hamas, che saranno rilasciati oggi alle ore 16 locali (Reuters), e un gruppo di palestinesi - tre per ogni ostaggio liberato - che uscirà dalle carceri israeliane (Ap). Il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant ha dichiarato, però, che finita la tregua i combattimenti riprenderanno “con intensità” per almeno altri due mesi (Times of Israel).
2️⃣ Estrema destra vincente
Javier Milei, libertario di estrema destra, è il nuovo presidente dell’Argentina: domenica al ballottaggio ha battuto il ministro uscente dell'Economia Sergio Massa: la sfida ora è far fronte alla grave crisi economica del Paese (The Conversation). Nei Paesi Bassi, dove mercoledì si sono svolte le elezioni anticipate, la formazione di ultradestra Pvv, guidata da Geert Wilders, è arrivata a sorpresa prima, aggiudicandosi 36 seggi su 150 (Bbc).
3️⃣ I conti non tornano?
La Commissione europea ha avvertito il governo italiano che la manovra presentata non è del tutto in linea con le raccomandazioni-Paese e ha chiesto a Roma di essere pronta ad adottare le misure necessarie (Il Sole 24 Ore). Secondo Repubblica+, il governo italiano sarebbe pronto a ratificare il nuovo Meccanismo europeo di stabilità (Mes) a dicembre, dopo la riunione dell’Ecofin che potrebbe dare il via libera alla riforma del Patto di Stabilità.
4️⃣ Serve educazione
Il disegno di legge contro la violenza di genere, che rafforza il "Codice Rosso" con l’inasprimento delle misure di protezione preventiva, è diventato legge mercoledì (Sky Tg24). Dopo l’eco suscitata nell’opinione pubblica dal femminicidio di Giulia Cecchettin, il Senato ha anche approvato tre ordini del giorno che accelerano i tempi per la discussione sull'introduzione di corsi antiviolenza nelle scuole. Sul tema, però, restano visioni differenti tra le forze politiche (Ansa).
5️⃣ Si viene e si va
L’ad di OpenAI Sam Altman è stato costretto a dimettersi dal consiglio di amministrazione venerdì scorso perché, secondo Reuters, c’era il timore che Altman puntasse a mettere in commercio nuovi prodotti - tra cui un’intelligenza artificiale in grado di fare calcoli matematici, un salto di qualità rispetto alle capacità attuali - senza un’accurata valutazione del rischio. Lunedì Altman è stato stato assunto come capo del team di intelligenza artificiale di Microsoft (Bloomberg), mentre oltre 500 dei 770 dipendenti di OpenAI minacciavano le dimissioni nel caso non fosse stato reintegrato (Nyt). Mercoledì infine Altman è ritornato alla guida della non profit, con il supporto di Microsoft stessa che in precedenza aveva investito in OpenAI (The Verge).
6️⃣ Mea (cripto) culpa
Changpeng Zhao, il fondatore di Binance, la più grande piattaforma di scambio di criptovalute al mondo, si è dimesso da amministratore delegato, dopo essersi dichiarato colpevole di riciclaggio di denaro. Anche l’azienda ha ammesso le proprie responsabilità e ha accettato di pagare 4,3 miliardi di dollari di sanzioni al governo degli Stati Uniti (Nyt).
7️⃣ In campo
La nazionale italiana di calcio, dopo il pareggio 0-0 con l’Ucraina, conquista la qualificazione agli Europei 2024 (Sky Sport). A Torino, Novak Djokovic ha battuto Jannik Sinner con un doppio 6-3 nella finale di Atp Finals, conquistando il titolo per la settima volta (Eurosport).
Buone letture
Per finire in bellezza, perché la vita non è solo “hard news”, il nostro approfondimento domenicale in omaggio per te.
*️⃣ Una partita ancora da vincere
Nello sport la storia della parità salariale tra uomini e donne ha avuto un punto di svolta in quella che è passata alla storia come la “Battaglia dei sessi”, una partita di tennis giocata nel 1973 dall’ex campione 55enne Bobby Riggs e da Billie Jean King, numero 2 della classifica femminile. Quest’ultima vinse davanti a 30 mila spettatori, mostrando simbolicamente al mondo che non c’erano differenze tra tennisti e tenniste. Poche settimane prima, assieme alla compagna di doppio Rosemary Casals, King aveva fondato la Wta, l’associazione internazionale delle giocatrici professioniste (CbsNews).
50 anni di battaglie All’epoca i vincitori dei tornei maschili guadagnavano in media dieci volte in più rispetto alle colleghe. L'anno scorso un’inchiesta del Financial Times ha rivelato che, fatta eccezione per i tornei del Grande Slam - nei quali dal 2007 il premio in denaro è equiparato (Sportico) - i tennisti oggi guadagnano “solo” il 75% in più. Dopo decenni di proteste da parte delle sue iscritte, a giugno la Wta ha firmato un accordo storico: entro il 2033 tutti gli eventi del circuito femminile assicureranno montepremi uguali alla controparte maschile (Nyt).
Il confronto con gli altri sport Se allarghiamo lo sguardo al resto delle discipline, attualmente il tennis è di gran lunga lo sport più sensibile al “gender pay gap”. Lo testimonia la top ten di Forbes delle atlete più pagate: nel 2022 figurano sette tenniste. Uno studio della Adelphi University di New York pone l’accento sulle enormi differenze con calcio e basket. Il tetto dello stipendio massimo nella Major League Soccer, il più importante campionato statunitense, è il triplo rispetto alla National Women's Soccer League, mentre il paragone tra ingaggio annuale minimo per un cestista di Wnba e Nba è impietoso: si passa da 60 mila dollari a quasi un milione. In Italia una prima pietra miliare è stata posta nel 2022, anno in cui le calciatrici hanno raggiunto lo status di professioniste e possono, dunque, contare su tutele sanitarie, previdenziali e contributive. Ma anche qui la strada verso la parità è ancora lunga (L’Ultimo Uomo).
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