Che settimana! #45/23
Il futuro di Gaza secondo gli Usa | La Commissione Ue raccomanda l'inizio dei negoziati di adesione con Kiev | Intesa Italia-Albania sui migranti | Sánchez resta al potere, Costa se ne va
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Questa è Che Settimana!, la rassegna con la sintesi delle notizie più importanti della settimana, fatta per te dalla redazione di Good Morning Italia.
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I fatti della settimana
Le sette notizie degli ultimi sette giorni da conoscere per non perdere il filo.
1️⃣ Il futuro di Gaza
A un mese dallo scoppio della guerra con Hamas, l’esercito israeliano è entrato a Gaza City (Dw), dividendo in due la Striscia. Gli Stati Uniti hanno ribadito che, al termine della guerra, Israele non dovrà rioccupare l’enclave (Bbc), che andrà invece riunificata con la Cisgiordania sotto l’Autorità nazionale palestinese (Nyt). Il premier Benjamin Netanyahu aveva in precedenza detto che il suo Paese avrà "la responsabilità sulla sicurezza” della Striscia “per un tempo indefinito” (Times of Israel). I ministri degli Esteri del G7 riuniti a Tokyo hanno invocato pause umanitarie nel conflitto (France24), mentre la Casa Bianca ha comunicato che Israele concederà ogni giorno una tregua di quattro ore nel nord della Striscia (Cnn). I vertici di Cia e Mossad si sono, intanto, riuniti a Doha con il premier del Qatar alla ricerca di uno stop di qualche giorno ai combattimenti in cambio del rilascio di alcuni ostaggi (Reuters).
2️⃣ Porta aperta
Nel suo annuale pacchetto sull’allargamento, la Commissione europea ha dato le “pagelle” ai Paesi candidati all’ingresso, raccomandando l’apertura dei negoziati di adesione con l’Ucraina e la Moldavia e, sotto certe condizioni, pure con la Bosnia-Erzegovina (Eunews). Kiev ha completato “ben oltre il 90% delle riforme necessarie”, ha detto la presidente della Commissione Ursula von der Leyen (Bbc). Adesso serve l’ok all’unanimità del Consiglio europeo: l’Ungheria si è, però, già detta contraria all’inizio delle trattative con l’Ucraina (Reuters).
3️⃣ Patto chiaro?
Alla riunione dell’Ecofin di Bruxelles si è delineata un’intesa tra Francia e Germania sulla riforma del Patto di stabilità e crescita, la disciplina Ue sui conti pubblici, con Parigi e Berlino “ottimiste” sul raggiungimento di un accordo entro fine anno. L’Italia, invece, frena sull’ultima bozza negoziale, che imporrebbe aggiustamenti di bilancio fin troppo onerosi per il Paese, e non esclude un ritorno alle vecchie regole in assenza di un accordo (Agi). Sul blog di Good Morning Italia, il nostro approfondimento sul Patto e sulla trattativa per la sua revisione.
4️⃣ Al di là del mare
Italia e Albania hanno firmato a Roma un protocollo d’intesa in materia di gestione dei migranti in vigore per cinque anni e prorogabile per altri cinque. Tirana consentirà la realizzazione sul proprio territorio di due strutture: una per le procedure di sbarco e identificazione e una di accoglienza temporanea (Il Sole 24 Ore). Roma stanzia da subito 100 milioni di euro di garanzia e prevede ogni anno 16,5 milioni di rimborsi all’Albania (La Stampa). La Commissione europea ha chiesto chiarimenti al governo italiano (La Presse).
5️⃣ Chi resta e chi parte
Il premier spagnolo uscente e leader socialista Pedro Sánchez ha trovato un accordo con gli indipendentisti catalani di Carles Puidgemont per rimanere al governo dopo l’esito incerto delle elezioni di luglio: in cambio, Madrid concederà l’amnistia a politici e attivisti coinvolti nel referendum per la secessione della Catalogna nel 2017 (El País). In Portogallo, si è dimesso a sorpresa in diretta tv il premier António Costa, indagato per corruzione nell’ambito di un'inchiesta legata all'estrazione di litio nel Paese (Bbc): si andrà alle urne anticipate a marzo.
6️⃣ Onda blu
Nell'ultimo grande appuntamento elettorale negli Stati Uniti prima delle presidenziali 2024, in Ohio - Stato di orientamento conservatore - è stato approvato un referendum per inserire in Costituzione il diritto all'aborto (Ap), dopo che un anno fa la Corte Suprema ne aveva negato il riconoscimento a livello federale. I democratici hanno ottenuto la maggioranza nel Parlamento della Virginia (Nyt) e la riconferma alla guida del Kentucky (Abc), mentre in Mississippi hanno prevalso i repubblicani (Npr). Scrive Axios che tra i liberal si fa strada l’idea di combinare, tra un anno, le presidenziali con altri referendum sull’aborto negli Stati in bilico, con l’obiettivo di rafforzare il sostegno popolare.
7️⃣ That’s all, folks!
Dopo 118 giorni di sciopero, il più lungo della storia di Hollywood, il sindacato che rappresenta gli attori ha raggiunto un accordo preliminare con gli studios cinematografici e televisivi per il rinnovo dei contratti (Cnn). L’intesa con gli sceneggiatori era stata siglata a settembre.
Buone letture
Per finire in bellezza, perché la vita non è solo “hard news”, il nostro approfondimento domenicale in omaggio per te.
*️⃣ Neocolonialismo spaziale?
Dalla Blue Origin di Jeff Bezos alla SpaceX di Elon Musk, le missioni spaziali commerciali dei “billionauti” tech della Silicon Valley stanno facendo dell’esplorazione dell’universo un modello di business. Ma, si interroga Philip Boll su Aeon, è possibile evitare di ripetere nella conquista dello spazio errori e pratiche di sfruttamento coloniale che abbiamo conosciuto in secoli di spedizioni alla scoperta di nuovi territori sul nostro pianeta? È il dilemma etico legato alla (futuristica) creazione di insediamenti su Marte o sulla Luna, soprattutto in un’era in cui a prendere il sopravvento sui programmi pubblici dei governi sono imprese private, da Amazon a Tesla, che già sulla ultra-regolata Terra hanno dato prova di condotte giudicate spesso senza scrupoli.
Corsa all’oro La Nasa non fa mistero della sua ambizione di estrarre metalli, tra cui l’oro, dalla Luna entro l’inizio del prossimo decennio; un proposito condiviso con la Cina in quella che ha tutte le sembianze di una nuova corsa allo spazio, con le due potenze in prima linea fiancheggiate dal gran ritorno sulla scena della Russia e dall’avvento dell’India (Reuters). Secondo gli scienziati, tuttavia, un tale approccio non solo giustifica gli errori del passato compiuti sul nostro pianeta, ma dimostra di ignorare gli impatti negativi di una possibile conquista dell’universo (Guardian).
Chi controlla gli esploratori? Accanto a cosa fare delle risorse spaziali, si pone il tema del governo extraterrestre. Solo negli ultimi anni, i capitani di ventura dell’industria aerospaziale, che ricevono imponenti commesse dalla Nasa, hanno promesso un radioso avvenire fuori dalla Terra. L’obiettivo è fare del genere umano la prima specie “multiplanetaria” - l’espressione è di Musk -, con un milione di persone insediate su Marte entro il 2050 (Nbc) oppure in colonie spaziali fluttuanti che saranno in grado - così Bezos - di produrre “mille Mozart e mille Einstein” nei prossimi secoli (Cnbc). Uno scenario distopico trans-umanista (El País) che, visti i precedenti, mette in guardia Matthew R. Francis su Scientific American, rischia di somigliare più a un regime totalitario che a un’utopia libertaria.
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