Che settimana! #3/24
Raid incrociati tra Iran e Pakistan | Stati arabi al lavoro a un piano per Gaza | Trump domina i caucus in Iowa | Vittoria degli indipendentisti a Taiwan
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I fatti della settimana
Le sette notizie degli ultimi sette giorni da conoscere per non perdere il filo.
1️⃣ Medio Oriente in fiamme
Il Pakistan ha condotto degli attacchi mirati nel sud-est dell'Iran, provocando almeno nove vittime, in risposta a un raid missilistico di Teheran contro una base di presunti miliziani sunniti (Reuters). Nei giorni precedenti la Repubblica islamica aveva già realizzato offensive aeree contro gruppi terroristici anti-iraniani in Siria e nei pressi del consolato americano nel Kurdistan iracheno (Nyt). Gli Usa intanto hanno effettuato ulteriori raid contro gli Houthi in Yemen (France24), mentre i ribelli hanno preso nuovamente di mira un’altra nave statunitense al largo del Paese dopo che Washington aveva reinserito i miliziani sciiti tra le organizzazioni terroristiche (Bbc).
2️⃣ Un piano complicato
Il Financial Times+ scrive che gli Stati arabi stanno lavorando a un ampio piano da presentare nelle prossime settimane per arrivare a un cessate il fuoco a Gaza e al rilascio di tutti gli ostaggi: a Israele verrebbe offerta una normalizzazione dei rapporti diplomatici in cambio di "passi irreversibili" verso la nascita di uno Stato palestinese. Nei giorni precedenti il premier israeliano Benjamin Netanyahu aveva però informato gli Stati Uniti di essere contrario a questa possibilità in vista di uno scenario post-bellico (Bbc).
3️⃣ Ucraina al centro di Davos
Intervenendo di persona al World Economic Forum, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha chiesto ai leader nazionali di impegnarsi affinché non si arrivi a un conflitto congelato nel Paese (Cnn), mentre il ministro degli Esteri Dmytro Kuleba ha detto che il governo di Kiev sta lavorando per organizzare una telefonata tra il presidente cinese Xi Jinping e Zelensky, con l’obiettivo di pianificare un vertice dei leader per portare avanti il progetto di pace ucraino (Bloomberg).
4️⃣ Vittoria schiacciante
Donald Trump ha vinto le primarie in Iowa nei caucus repubblicani con il 51% delle preferenze, conquistando 20 delegati (Ap). Ron De Santis si è aggiudicato il secondo posto con il 21,2% e otto delegati. A poca distanza si è piazzata Nikky Haley con il 19,1% dei consensi e sette delegati. La battaglia per il secondo posto era considerata cruciale per continuare la corsa in vista delle prossime primarie in New Hampshire (Politico).
5️⃣ La scelta di Taiwan
Lai Ching-te, candidato del Partito democratico progressista (Dpp), formazione che sostiene l'indipendenza dalla Cina, ha vinto le elezioni presidenziali a Taiwan con il 40% dei voti, battendo il diretto rivale del Kuomintang Hou Yu-ih, fermo al 33% (Guardian). È il terzo successo consecutivo per il Dpp; nelle legislative di ieri, tuttavia, il partito ha perso la maggioranza in Parlamento, limitando i margini di manovra del prossimo governo (Reuters).
6️⃣ Sguardo all’economia europea
A dicembre l'inflazione dell'Eurozona è tornata a crescere: +0,2% su base mensile e +2,9% rispetto all’anno passato, mentre a novembre era stata del +2,4% (Ansa). L’Italia è invece in controtendenza con una diminuzione dello 0,2% mese su mese, mentre il dato su dicembre 2022 è in discesa a +0,6% (Il Sole 24 Ore). La Germania segue invece il trend dei prezzi in aumento con un +3,7% anno su anno, in crescita dello 0,5% rispetto a quanto rilevato a novembre (Euronews). Male anche il Pil tedesco che nel 2023 è sceso dello 0,3%: si tratta di uno dei dati peggiori tra le grandi economie (Dw).
7️⃣ Verso il commissariamento
Nel corso dell'incontro con i sindacati, l'esecutivo ha comunicato alle parti sociali che Invitalia ha inoltrato la richiesta per ammettere Acciaierie d'Italia all’amministrazione straordinaria (Il Sole 24 Ore). Nei giorni precedenti il Consiglio dei ministri aveva approvato un decreto legge che, in caso di ricorso a questa procedura, rafforza le tutele per la continuità produttiva e occupazionale delle aziende in crisi (Rainews 24).
Buone letture
Per finire in bellezza, perché la vita non è solo “hard news”, il nostro approfondimento domenicale in omaggio per te.
*️⃣ Il benessere non è un gioco
Sempre più applicazioni promettono di aiutarci a meditare e dormire meglio. Headspace e Calm sono da almeno un decennio le più utilizzate e funzionano in modo simile: entrambe propongono programmi ai quali si accede tramite abbonamento. Una volta sottoscritto il piano desiderato si comincia un percorso fatto di audio guide, esercizi, masterclass e playlist di musica rilassante, obiettivi e traguardi da condividere con gli amici (Nyt). Per attrarre “adepti” queste app utilizzano illustrazioni colorate e rassicuranti e un processo e un’interfaccia che sfruttano tecniche di gamification.
Meditare con fatica La gamification è arrivata in diversi ambiti per facilitare l’approccio a un’attività che altrimenti non faremmo perché troppo noiosa o faticosa. Davide Coppo scrive su Rivista Studio che meditare però è un processo difficile, in cui sbagliare è necessario ed è proprio questa difficoltà a dare senso a questa pratica. A muovere le aziende sembra essere più che altro l’intenzione di ottenere profitto da un’attività che non si presterebbe a essere monetizzata. La gamification finalizzata alla vendita di un prodotto tra l’altro è molto lontana dall’idea di “gioco” che prevede di fare qualcosa per niente, se non il puro piacere di farlo.
Chi dorme piglia Pokémon Un altro capitolo riguarda le app per il sonno, come Pokémon Sleep rilasciata pochi mesi fa. L’aspetto critico di questa app, che prevede che chi dorme di più cattura più Pokémon, starebbe nel fatto che sfrutterebbe i problemi di insonnia per fare soldi (Newsweek). Secondo Coppo, questo genere di piattaforme tra l’altro porta la competizione anche nel momento del più assoluto riposo, della non-produttività per eccellenza. Questo nasconderebbe, scrive l’autore, un altro grande problema della gamification: la guerra totale, senza esclusione di colpi, al tempo vuoto, alla noia, all’assenza di stimoli.
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