Che settimana! #29/23
Mosca sospende l'accordo sul grano | Intesa tra Ue e Tunisia | Nuovi guai giudiziari per Trump | La Bce verso un nuovo rialzo dei tassi | La grazia per Patrick Zaki
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Questa è Che Settimana!, la rassegna con la sintesi delle notizie più importanti della settimana, fatta per te dalla redazione di Good Morning Italia.
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I fatti della settimana
Le sette notizie degli ultimi sette giorni da conoscere per non perdere il filo.
1️⃣ La guerra del grano
La Russia ha annunciato che non prorogherà l’accordo che consente all’Ucraina di esportare grano attraverso il Mar Nero (Nyt). Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha dichiarato che Kiev continuerà a spedire i cereali dai suoi porti (Washington Post), mentre la Russia ha avvertito che considererà “tutte le navi che navigano nelle acque del Mar Nero verso i porti ucraini potenziali vettori di carichi militari”. Per superare il blocco, l'Ucraina sta stabilendo una rotta temporanea per il grano attraverso la Romania (Reuters). Intanto l’Ue discute la creazione di un fondo da 20 miliardi per fornire armi e addestramento militare a Kiev nei prossimi quattro anni (Euronews).
2️⃣ Friends will be friends
Unione europea e Tunisia hanno firmato un memorandum d'intesa (Euronews): Bruxelles metterà a disposizione da subito 150 milioni di euro per sostenere le finanze tunisine ed evitare il default mentre, in un secondo momento, erogherà 105 milioni per il controllo delle frontiere e per limitare le partenze di migranti. I restanti 900 milioni promessi arriveranno solo dopo che si sarà sbloccato lo stallo con il Fondo monetario internazionale sugli aiuti pari a 1,9 miliardi condizionati a una serie di riforme interne (Il Sole 24 Ore). Domenica a Roma è in programma la conferenza internazionale sulla migrazione.
3️⃣ A modo mio
Xi Jinping ha ribadito che la Cina proseguirà il percorso di eliminazione graduale dell’inquinamento da anidride carbonica al proprio ritmo e a modo suo (Nyt) dopo che l'inviato statunitense per il clima John Kerry, nel corso di una serie di incontri avuti a Pechino nei giorni scorsi, aveva chiesto un'azione più rapida per affrontare la crisi climatica (Cnn).
4️⃣ Sotto indagine (di nuovo)
L'ex presidente Usa Donald Trump è al centro di un'indagine del Dipartimento di Giustizia per il tentativo di ribaltare i risultati delle elezioni presidenziali del 2020 e per l’assalto al Congresso del 6 gennaio 2021 (Nyt). Il tycoon rischia una nuova incriminazione dopo quelle per i documenti riservati trovati nella sua villa e per il pagamento illecito all’attrice Stormy Daniels (Bbc).
5️⃣ Governo diviso
La presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha indicato che le priorità del governo in materia di giustizia sono "altre", frenando rispetto all'ipotesi ventilata dal Guardasigilli Carlo Nordio di riformare il reato di concorso esterno in associazione mafiosa (Rai News). Intanto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha autorizzato la presentazione alle Camere del disegno di legge Nordio (Il Sole 24 Ore). Sul tema della “pace fiscale”, proposta dal leader della Lega e ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini, sono arrivate critiche dal direttore dell’Agenzia delle Entrate, Ernesto Maria Ruffini (Repubblica). Nella maggioranza si delineano due fronti: Forza Italia, con Antonio Tajani, apre a Salvini, ma Fratelli d'Italia frena (Il Sole 24 Ore).
6️⃣ Verso un nuovo rialzo
L'Eurostat ha certificato che a giugno l’inflazione dell’area euro è scesa al 5,5% a giugno rispetto al 6,1% di maggio, ma l'inflazione core, escludendo i prezzi di cibo ed energia, è aumentata del 5,5%, più del previsto (a maggio si attestava al 5,3%). I dati sostengono l’ipotesi di un nuovo aumento dei tassi di interesse previsto per la prossima settimana, scrive Bloomberg.
7️⃣ Grazia improvvisa
Il presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi ha concesso la grazia al ricercatore Patrick Zaki dopo che martedì era stato condannato a tre anni di reclusione (RaiNews). Zaki dovrebbe arrivare in Italia domani (Adnkronos).
Buone letture
Per finire in bellezza, perché la vita non è solo “hard news”, il nostro approfondimento domenicale in omaggio per te.
*️⃣ Il racconto inflazionato
Non c’è ambito, dal marketing alla medicina, passando per il diritto e la politica, in cui la narrazione non abbia oggi un ruolo. “Siamo diventati tutti come Sherazade”, scrive il New Yorker evocando la narratrice eroina delle “Mille e una notte”, perché, da un lato, abbiamo capito la capacità delle storie di attrarre l’attenzione e stimolare la vicinanza. Dall’altro, però, l’onnipresenza dello storytelling rischia di vanificare queste caratteristiche e di mettere in difficoltà la nostra capacità critica e analitica nel distinguere le qualità del racconto stesso.
Il paradosso della storia La questione è che la nostra mente è modellata dai meccanismi narrativi, scrive nel testo “Il lato oscuro delle storie” il saggista ed esperto di letteratura Jonathan Gottschall. Per questo spesso non ci rendiamo conto del fatto che una storia nasce da un’operazione di selezione: i dettagli possono essere integrati o eliminati, le sfumature amplificate o sminuite. Ogni scelta narrativa determina un significato e quel significato può diventare un esercizio di potere (Doppiozero).
Buoni lettori Gottschall, così come Peter Brooks, critico letterario e autore di “Seduced by stories”, non sono però pronti a gettare la spugna. Brooks, nel suo libro uscito lo scorso autunno critica la “valorizzazione insensata della narrazione” e usa alcuni romanzi - “Villette” di Charlotte Bronte e “La ragazza del treno” di Paula Hawkins - rispettivamente come esempi di narrazione che ci aiutano a espandere il nostro pensiero o, all’opposto, che ingannano con meccanismi di narrazione fine a se stessa. Capire e applicare come si fa una lettura attenta - è la sua idea - ha conseguenze sul mondo reale (Nyt).
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