Che settimana! #27/25
Il Congresso Usa approva il Big Beautiful Bill di Trump | Israele e Hamas vicini alla tregua | Corte Costituzionale boccia il trattenimento di migranti in Albania | Ondata di calore anomala in Europa
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I fatti della settimana
Le sette notizie degli ultimi sette giorni da conoscere per non perdere il filo.
1️⃣ Big Beautiful Bill
Con 218 voti a favore e 214 contrari, tra cui due repubblicani (Nyt), la Camera dei Rappresentanti Usa ha approvato definitivamente il maxi pacchetto di politica economica del presidente Usa Donald Trump. Il pacchetto proroga e amplia i tagli fiscali del 2017 per un costo di 4.500 miliardi di dollari, aumenta i finanziamenti per difesa e sicurezza ai confini e impone 1.200 miliardi di tagli al programma di assistenza sanitaria Medicaid e ai sussidi per l'acquisto di generi alimentari. Si stima che le misure porteranno a un incremento del debito pari a 3.300 miliardi di dollari in dieci anni (Ap). Il testo sarà firmato oggi dal presidente Donald Trump, nel giorno in cui si celebra il 250esimo anniversario dell'Indipendenza americana (Nyt). Anche al Senato, il provvedimento è passato di misura, 51 voti a favore e 49 contrari, con due repubblicani che hanno votato contro (Ap). Trump ha fatto molta pressione sul Partito Repubblicano affinché approvasse il pacchetto (Cnn), nonostante i disaccordi interni sui tagli ai programmi di sicurezza sociale e alle agevolazioni fiscali per l'energia pulita dell'era Biden e le preoccupazioni per l’aumento del debito nazionale (Bloomberg).
2️⃣ Tra bombe e diplomazia
Dopo aver presentato una proposta per porre fine alle operazioni militari di Israele nella Striscia di Gaza, Trump è tornato a chiedere un cessate il fuoco tra Israele e Hamas (Reuters). L’accordo, mediato da Qatar ed Egitto, prevede il rilascio di tutti gli ostaggi, l’esilio dei vertici di Hamas e l’amministrazione della Striscia da parte di quattro nazioni arabe tra cui Egitto ed Emirati. Israele ha accettato la proposta di cessate il fuoco di 60 giorni (Nbc). Hamas, che sta ancora discutendo la proposta con altri gruppi palestinesi, ha comunicato di essere disposta ad accettarla, a patto che conduca a una pace duratura (Times of Israel). Intanto Israele ha ordinato l’evacuazione di Gaza City e di Jabalia, nel nord della Striscia, annunciando un'ulteriore espansione dell’offensiva militare (Bbc). Decine di migliaia di persone sono in fuga nell'enclave, dopo giorni di raid che hanno fatto centinaia di vittime (Guardian), ma secondo l’Onu nessun luogo a Gaza può dirsi sicuro (Reuters). Anche in Cisgiordania, l'Onu ha registrato un'escalation di violenze dei coloni israeliani in un clima di sostanziale impunità (La Stampa+). La relatrice speciale dell’Onu per i territori palestinesi Francesca Albanese ha denunciato circa mille aziende multinazionali di aver tratto "profitto dal genocidio in corso" (Il Manifesto+) e ha invocato sanzioni contro Israele (Guardian).
3️⃣ Fronte ucraino
La Russia ha lanciato il più massiccio attacco aereo contro l’Ucraina dall’inizio dell’invasione, colpendo nella notte tra sabato e domenica diverse regioni del Paese (Ap). Dopo aver quasi completamente espulso le forze ucraine dalla regione russa di Kursk, Mosca ha schierato 50 mila soldati al lato opposto del confine, intorno alla città di Sumy, superando le truppe ucraine per un rapporto di circa tre a uno (Wall Street Journal+). Gli Usa hanno sospeso la fornitura di alcune armi e munizioni all’Ucraina, incluse quelle per i sistemi di contraerea (Abc). Mentre la Corea del Nord è pronta a mandare tra i 25 mila e i 30 mila soldati a combattere a fianco dell’esercito russo (Cnn). Kiev ha annunciato l’intenzione di ritirarsi dalla Convenzione internazionale contro le mine antiuomo, firmata nel 2005, definendola un vincolo ingiusto alla propria autodifesa (Euractiv). Nel frattempo, sia Trump che il presidente francese Emmanuel Macron hanno avuto due colloqui telefonici separati con Vladimir Putin (Reuters). Il Cremlino ha ribadito di non voler indietreggiare rispetto agli obiettivi che l'hanno spinto al conflitto con l'Ucraina (Reuters).
4️⃣ Dazi imminenti
Questa settimana la delegazione dell'Unione europea, guidata dal commissario Maroš Šefčovič, è negli Usa per negoziare un accordo commerciale con Washington. I Paesi Ue sarebbero pronti ad accettare la proposta Usa di dazi del 10% sulle esportazioni, ma ottenendo in cambio il calo delle aliquote su settori strategici, come la farmaceutica, o beni come alcol, semiconduttori e aerei, oltre che l'azzeramento di dazi statunitensi già in vigore, come quelli su acciaio e alluminio (Corriere). Entrambe le parti sono fiduciose di poter raggiungere un accordo commerciale prima della scadenza del 9 luglio, in cui termina la sospensione dei dazi “reciproci” (Reuters). Intanto Washington ha raggiunto un accordo commerciale con il Vietnam, imponendo dazi al 20% su molte esportazioni, rispetto a quelli del 46% che sarebbero entrati in vigore a breve (Dw). Stati Uniti e Cina hanno raggiunto un accordo quadro su un’intesa commerciale per i minerali critici: Pechino ha allentato i limiti all’export di terre rare e magneti, mentre Washington ha revocato alcune restrizioni all’export di software per chip ed etano (Reuters). Il Canada, invece, ha ritirato la tassa sui servizi digitali dopo che Trump ha annunciato l’interruzione di tutti i colloqui commerciali sostenendo che la tassa colpisce le grandi aziende tecnologiche americane (Axios).
5️⃣ Politica vs giustizia
La Corte di Cassazione ha sollevato alcuni dubbi sul decreto Sicurezza, causando l’ira del ministro della Giustizia Carlo Nordio (La Stampa+). In particolare, i giudici hanno criticato l’uso del decreto legge per velocizzare l’approvazione del testo quando non ci sono urgenze e l’effetto repressivo “sproporzionato” delle misure penali contenute nella legge. Altre critiche hanno riguardato le aggravanti per manifestazioni non autorizzate e le norme sull’accattonaggio (Sky TG24). Mentre la Corte Costituzionale ha definito inidonea la norma riguardante i trattenimenti dei migranti all'interno dei Cpr, perché viola il rispetto delle libertà personali, chiedendo al Parlamento di intervenire per integrarla (Il Fatto Quotidiano). Uno dei nodi è il concetto di “Paese d’origine sicuro”: la Corte di giustizia europea ha riconosciuto che uno Stato membro ne possa designare uno nuovo, ma solo se il richiedente può contestare la decisione. Anche la Corte di Cassazione aveva contestato, in maniera non vincolante, alcuni punti del protocollo Italia-Albania sui centri per migranti realizzati dal governo italiano a Shengjin e Gjader. Tra i dubbi espressi, emergono profili di incostituzionalità e problemi rispetto alle normative europee (Il manifesto+).
6️⃣ Riflessioni centrali
La Banca centrale europea ha annunciato che modificherà il modo in cui utilizza la politica monetaria per orientare l'economia. In particolare, valuterà con maggiore attenzione i rischi per le prospettive di inflazione e gli strumenti utilizzati per mantenere la crescita dei prezzi all'obiettivo del 2% (Bloomberg). Nel frattempo, l’inflazione nell’Eurozona ha raggiunto il 2%, centrando l’obiettivo della Bce e rafforzando l’ipotesi di una pausa nei tagli ai tassi (Bloomberg). Il presidente della Federal Reserve Jerome Powell, invece, ha dichiarato che la banca centrale statunitense avrebbe già allentato la politica monetaria se non fosse stato per i dazi di Trump (Cnbc). Tuttavia, a giugno negli Usa sono stati creati 147mila nuovi posti di lavoro, superando le attese e mostrando una sorprendente tenuta nonostante l’incertezza legata alla politica economica dell'amministrazione Trump (Ap). Ora la Fed potrebbe avere minore urgenza di tagliare i tassi, nonostante i ripetuti appelli del presidente Usa (Ft+).
7️⃣ Europa bollente
L’ondata di calore che sta colpendo l’Europa ha imposto all'Italia di limitare il lavoro all’aperto (Guardian) e alla Francia di chiudere le scuole e la Tour Eiffel (Reuters). Spagna e Inghilterra hanno registrato il giugno più caldo di sempre (Bbc) e la Turchia combatte gli incendi boschivi dopo l’evacuazione di 50 mila persone (Agi). In Italia il ministero del Lavoro ha firmato con le parti sociali un nuovo protocollo quadro per "l'adozione delle misure di contenimento dei rischi lavorativi legate alle emergenze climatiche" (Repubblica+). Quattro le misure chiave: formazione, sorveglianza sanitaria, equipaggiamenti contro il caldo e riorganizzazione flessibile di turni e orari di lavoro. Il provvedimento prevede l'accesso automatico alla cassa integrazione per sospensioni dovute al clima, senza conteggiare queste ore nel limite massimo di durata della cassa integrazione (Il Sole 24 ore).
Buone letture
Per finire in bellezza, perché la vita non è solo “hard news”, il nostro approfondimento domenicale in omaggio per te.
*️⃣ Non è un clima per donne
Il riscaldamento globale non colpisce tutti allo stesso modo. Le donne sono colpite in modo sproporzionato dal cambiamento climatico rispetto agli uomini, soprattutto nei Paesi a basso reddito, nelle zone rurali e nelle fasce sociali più vulnerabili. La crisi climatica espone le donne anche a rischi sanitari specifici: sono raddoppiati i giorni di caldo estremo pericolosi per la gravidanza in nove Paesi su dieci, aumentando i rischi di parto prematuro, diabete gestazionale e mortalità materna (Bloomberg). Inoltre, intensifica le tensioni sociali ed economiche causando un'impennata della violenza di genere.
Questione di rappresentazione Non solo le donne affrontano un rischio maggiore a causa delle disuguaglianze di genere strutturali, ma la crisi climatica amplifica anche le disuguaglianze esistenti. Quando siccità, inondazioni o ondate di calore colpiscono, infatti, sono spesso ragazze e donne a doversi occupare della raccolta dell’acqua, della cura dei malati e della gestione domestica, aumentando il carico di lavoro non retribuito e rinunciando a lavoro e istruzione (UnWomen). Il tema dell’intersezione tra clima e politiche di genere soffre anche di una narrazione semplificata, che vede le donne rappresentate a livello politico e mediatico in modo dualistico come “vittime” da proteggere o eroine “salvatrici” del pianeta, cancellando le complessità del loro ruolo nei sistemi economici e sociali (The Conversation).
Giustizie intrecciate Pur essendo più esposte agli impatti del clima, però, le donne hanno ancora un ruolo troppo marginale e limitato nei processi decisionali per affrontare questa crisi. Ne sono una prova gli incontri ad alto livello sul tema: alla COP29 di Baku le donne erano ancora una netta minoranza tra i leader (Euronews). Nonostante il legame ormai evidente tra giustizia di genere e giustizia climatica, i tentativi di rendere il genere una variabile strutturale delle politiche climatiche finora hanno incontrato le resistenze di diversi governi (Linkiesta).
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Questa settimana abbiamo scoperto Neolingua, newsletter gratuita di Fabio Salvi. Dalla fine dei social media alla solitudine occidentale, ogni settimana offre una riflessione originale sulla contemporaneità e le sue distorsioni. Se ti interessano questi temi non possiamo far altro che consigliartela!
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