Che settimana! #2/25
Il rientro in Italia di Cecilia Sala | Trump non esclude forza militare per Panama e Groenlandia | Meloni sostiene Trump e Musk | Via fact-checking e filtri, Meta prepara la svolta
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I fatti della settimana
Le sette notizie degli ultimi sette giorni da conoscere per non perdere il filo.
1️⃣ Sala è libera
La giornalista italiana Cecilia Sala, che dal 19 dicembre era detenuta in un carcere iraniano, è stata liberata mercoledì mattina ed è arrivata all’aeroporto di Roma Ciampino nel pomeriggio. Ad accoglierla, insieme alla famiglia, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, il ministro degli Esteri Antonio Tajani e il sindaco di Roma Roberto Gualtieri (Il Post). La liberazione di Sala sarebbe avvenuta grazie a un accordo che prevede la non estradizione negli Stati Uniti dell’ingegnere iraniano Mohammed Abedini Najafabadi arrestato a Malpensa il 16 dicembre scorso perché accusato dagli Usa di associazione per delinquere e terrorismo. Le trattative avrebbero coinvolto il governo iraniano e quello italiano, ma anche lo staff dell’attuale presidente statunitense Joe Biden e quello del presidente eletto Donald Trump (Corriere).
2️⃣ Il 47esimo
Il Congresso statunitense, con Camera dei rappresentanti e Senato in sessione congiunta, ha convalidato l’esito delle elezioni presidenziali di novembre vinte dal candidato repubblicano Donald Trump. A differenza di quattro anni fa, il processo si è svolto pacificamente (Nyt). In una successiva conferenza stampa tenutasi nella residenza di Mar-a-Lago, Trump non ha escluso l’uso della forza militare per riprendere il controllo del Canale di Panama e annettere la Groenlandia, minacciando anche dazi alla Danimarca e al Canada (Nbc news). Il tycoon ha anche minacciato di annettere il Canada, ma secondo il primo ministro canadese Justin Trudeau la provocazione serve a distrarre le persone dall'impatto economico dei dazi che il prossimo presidente vorrebbe imporre (Cnn).
3️⃣ Asse Roma-Washington
Lo scorso weekend la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha incontrato Trump nella sua residenza di Mar-a-Lago. Stando alle ricostruzioni, nel faccia a faccia si è parlato della vicenda riguardante Cecilia Sala e dei possibili dazi imposti dalla nuova amministrazione (Ansa). Secondo Bloomberg, l'incontro avrebbe poi sbloccato lo stallo su un'intesa dal valore di 1,5 miliardi di euro tra governo e SpaceX, la società spaziale di Elon Musk, per una fornitura di servizi di telecomunicazione sicuri. Nel corso della conferenza stampa di inizio anno, Meloni ha smentito accordi del governo con SpaceX (Sky TG24) e ha difeso Trump, sostenendo che le sue recenti dichiarazioni sul controllo di Groenlandia, Panama e Canada siano messaggi strategici e non minacce di invasione. La premier ha affermato che gli Stati Uniti non abbandoneranno l'Ucraina e ha difeso Musk assicurando che "non è pericoloso per la democrazia" (Politico). Meloni tornerà negli Usa il 20 gennaio per l'insediamento di Trump alla Casa Bianca (Corriere).
4️⃣ Chi viene e chi va
Il primo ministro canadese Justin Trudeau ha annunciato le sue dimissioni da primo ministro e da leader del partito liberale, che ha guidato dal 2013, cedendo alle pressioni interne al partito e mettendo fine a una crisi politica che dura da alcuni mesi (Nyt). Trudeau resterà in carica fino a fine marzo, dando tempo al partito liberale di trovare un nuovo leader (Reuters). Il ministro degli Affari esteri austriaco Alexander Schallenberg, del partito di centrodestra Övp, sarà nominato cancelliere ad interim, prendendo il posto del suo compagno di partito Karl Nehammer che pochi giorni fa aveva rassegnato le dimissioni dopo il fallito tentativo di formare una coalizione di centro. Ora la palla passa a Herbert Kickl, leader del partito di estrema destra Fpö, a cui il presidente Alexander Van der Bellen ha dato il via libera per tentare di formare una coalizione di governo (Euronews).
5️⃣ Lo stato dei prezzi
La Banca centrale europea, nel suo Bollettino economico, prevede un calo dell'inflazione nell'area euro verso una stabilizzazione intorno al 2% a medio termine, grazie alla riduzione delle pressioni sui salari e alle politiche monetarie restrittive attuate in precedenza. Tuttavia, persistono rischi al ribasso per la crescita economica, nonostante un incremento del Pil nel terzo trimestre (Ansa). A preoccupare Francoforte c’è anche l’aumento dei prezzi del gas, che dal mese di ottobre sono saliti del 17,7% (Eunews).
6️⃣ Riallineamento social
Meta ha annunciato che terminerà il programma di fact-checking da parte di terze parti sulle sue piattaforme di social media negli Stati Uniti. Il ceo Mark Zuckerberg ha affermato che è necessario per “ripristinare la libera espressione degli utenti” (Politico). L’inversione della policy è stata interpretata come un chiaro segnale del riposizionamento dell'azienda prima dell'inizio della presidenza Trump (Nyt). Frances Haugen, ex dipendente di Meta, ha criticato la decisione segnalando implicazioni significative per la sicurezza internazionale, specialmente nei Paesi del sud globale (Guardian).
7️⃣ California in fiamme
Due vasti incendi, il Palisades e l'Eaton Fire, hanno colpito Los Angeles. Almeno dieci persone sono morte. Nonostante un temporaneo calo dei venti, le condizioni meteo critiche alimentano il rischio di nuovi roghi (Los Angeles Times). Il presidente Biden, che a causa dell'emergenza ha annullato il suo ultimo viaggio internazionale, durante il quale avrebbe dovuto incontrare le autorità italiane e Papa Francesco, ha assicurato che il governo federale coprirà al 100% il costo delle misure per proteggere la California meridionale per i prossimi sei mesi (Abc news).
Buone letture
Per finire in bellezza, perché la vita non è solo “hard news”, il nostro approfondimento domenicale in omaggio per te.
*️⃣ Gli avvocati del clima
Con la sempre maggiore sensibilità ai temi dell’inquinamento e della protezione ambientale, negli ultimi anni è letteralmente esploso il numero di cause che nelle aule di giustizia nazionali o internazionali ha come argomento centrale il clima (Axios). A partire dalla metà degli anni ‘80, singoli cittadini, comunità o associazioni ambientaliste hanno intentato circa 3 mila cause nei confronti di aziende o governi ritenuti responsabili, con comportamenti attivi o passivi, del cambiamento climatico. Il 70% di queste azioni legali risale all’ultimo decennio, in particolare dopo la firma degli Accordi di Parigi nel 2015 (Earth.org).
Aziende e governi nel mirino A essere sempre più bersagliate sono le multinazionali del settore energetico.Tra le cause pionieristiche rientra quella avanzata nel 2015 da un contadino peruviano contro il gigante tedesco dell’elettricità Rwe, mentre nel 2021 un tribunale olandese aveva imposto al colosso petrolifero Shell il taglio di emissioni del 45% entro il 2030 (Guardian), prima che la decisione fosse ribaltata in appello (Cnbc). La difesa dell’ambiente è poi un tema sempre più connesso al rispetto dei diritti dell’uomo, come testimonia la recente sentenza della Cedu che ha condannato il governo svizzero per non aver fatto abbastanza per combattere il cambiamento climatico (Reuters).
Motori legali A dare una forte spinta a queste cause è stata la nascita di interi studi di avvocati che si occupano di queste materie. Uno dei più attivi è ClientEarth: fondato a Londra nel 2006, nel giro di pochi anni è passato dall’occuparsi di attività di lobby in favore di politiche ambientaliste a promuovere azioni legali a difesa del clima. Ora lo studio possiede uno staff di 300 persone, dislocate in più sedi in tutto il mondo (Wired). E il fatto che la maggioranza delle dispute legali si concluda con il successo di chi le ha avviate sta facendo da volano nel rendere queste azioni ancora più comuni (Reuters).
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