Che settimana! #19/24
Israele colpisce Rafah e gli Usa valutano il blocco all'invio di armi | I moniti di Putin all'Occidente | Accordo Ue sugli extraprofitti russi a Kiev | Le inchieste giudiziarie travolgono la Liguria
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I fatti della settimana
Le sette notizie degli ultimi sette giorni da conoscere per non perdere il filo.
1️⃣ Ombre su Rafah
Secondo fonti Reuters, l'esercito israeliano ha bombardato la periferia orientale di Rafah dopo che negli scorsi gioni aveva preso il controllo del lato palestinese del varco della città nel Sud della Striscia (Guardian) e lo aveva chiuso, bloccando così il passaggio anche degli aiuti umanitari (Bbc). Intervistato dalla Cnn, il presidente Usa Joe Biden ha detto di voler interrompere l'invio di alcune armi se il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu darà il via all'invasione. Nei giorni precedenti il segretario alla Difesa Usa Lloyd Austin aveva già confermato che gli Stati Uniti stanno rivalutando alcune spedizioni di assistenza di sicurezza a breve termine (Politico). Intanto si sono conclusi senza alcuna svolta i colloqui per una tregua a il Cairo (Euractiv).
2️⃣ La sfida dello zar
Per la quinta volta, Vladimir Putin ha prestato giuramento come presidente della Russia per un nuovo mandato di sei anni (Guardian). In un messaggio rivolto all’Occidente, ha dichiarato che il Cremlino è disposto al dialogo, ma che Mosca è pronta a vincere la guerra in Ucraina (Reuters). Intanto la Russia organizzerà esercitazioni militari sul possibile uso di armi nucleari tattiche, rispondendo ad alcuni leader europei che avevano ipotizzato un intervento più diretto in Ucraina (Nyt): la minaccia dell'uso dell'arsenale nucleare del Paese è stata ribadita anche durante la parata militare per commemorare la vittoria nella Seconda guerra mondiale (Bbc).
3️⃣ Intesa di massima
Gli ambasciatori dei 27 Paesi Ue hanno raggiunto un accordo sui tre miliardi di euro di extra-profitti generati ogni anno dagli asset russi congelati da usare principalmente per sostenere militarmente l'Ucraina e per aiutarla nel processo di ricostruzione (Politico).
4️⃣ Tour europeo
Al termine della sua visita in Francia, nonostante le pressioni del presidente Emmanuel Macron, il presidente cinese Xi Jinping non ha dato segno di voler offrire concessioni in materia di commercio o politica estera (Reuters). Xi è poi stato a Belgrado, dove il presidente serbo Aleksandar Vučić ha sottolineato il rispetto e l'ammirazione per Pechino (Politico), e a Budapest, dove il presidente cinese ha indicato l’Ungheria come modello per le relazioni tra il suo Paese e l’Ue (Bloomberg).
5️⃣ Fra Tripoli e Bengasi
In visita in Libia, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha incontrato il primo ministro del governo di unità nazionale Abdul Hamid Mohammed Dabaiba e ha firmato accordi su sanità, università e sport (Ansa). Meloni si è poi recata a Bengasi per incontrare il generale dell'esercito nazionale arabo di Libia Khalifa Haftar, a cui ha detto che occorre porre fine alla presenza di forze straniere nel Paese (Ansa).
6️⃣ Liguria sottosopra
Il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti, esponente di Noi Moderati alla guida di una giunta di centrodestra, è stato arrestato con l'accusa di corruzione. Nell'ambito della stessa inchiesta su un presunto sistema di favori sotto forma di tangenti, sono stati arrestati anche l'imprenditore Aldo Spinelli, ex presidente di Genoa e Livorno, e Paolo Emilio Signorini, ad della multiservizi Iren ed ex presidente dell’Autorità portuale del Mar Ligure Occidentale (Agi). Il leghista Alessandro Piana è ora presidente facente funzioni (Sky TG24).
7️⃣ Tagli in arrivo
La Bank of England ha deciso di mantenere i tassi di interesse al 5,25%, il massimo degli ultimi 16 anni. Il governatore della BoE Andrew Bailey ha però ribadito che nel corso dell'estate potranno esserci molto probabilmente dei tagli (Guardian). La Banca centrale svedese ha ridotto i tassi di interesse dal 4% al 3,75% per la prima volta dal 2016. Nel corso del 2024 sono attesi altri due ulteriori tagli (Reuters).
Buone letture
Per finire in bellezza, perché la vita non è solo “hard news”, il nostro approfondimento domenicale in omaggio per te.
*️⃣ Cosa saremmo senza la movida?
La vita notturna - spesso cruccio di vicinati, legislatori e benpensanti di diverse epoche - alimenta la creatività e il cambiamento sociale, scrive il Guardian. La nostra cultura odierna non sarebbe, per tanti aspetti, così come la conosciamo se dentro bar, locali e discoteche non avessero avuto luogo incontri e momenti di fermento sociale e ideale, più o meno codificati.
Sobri per forza In questo momento però il costo della vita sta mettendo in difficoltà tante di queste attività, con avventori che tagliano le spese per lo svago e gestori alle prese con costi più alti. Non meno contano il calo demografico e il cambio di abitudini, anche alimentato dalla pandemia, che porta a preferire ristoranti, feste all’aperto o serate più casalinghe (Il Messaggero) e l’ansia esistenziale riferita dalle generazioni più giovani (Axios).
Esci che ti fa bene Incontrarsi nei locali pubblici ha però effetti rilevanti sotto vari punti di vista: secondo l’etnografo Luis Manuel Garcia-Mispireta, autore di “Together, Somehow”, ballare insieme può creare un senso di comunità e una sensazione di “intimità estranea” tra le persone (Billboard). Un documentario della Bbc “Disco: Soundtrack of a Revolution” racconta invece come questo genere musicale negli anni ‘70 aiutò la comunità gay e nera a emergere come parte della società (El País English). Se rinunciamo troppo spesso a uscire, conclude il Guardian, non solo perdiamo qualcosa come individui, ma probabilmente contribuiamo a “privarne” il nostro contesto sociale.
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