Che settimana! #18/24
Netanyahu insiste sull'offensiva a Rafah, la polizia Usa sgombera i manifestanti pro-Gaza | Mosca avanza in Ucraina | Sánchez non si dimette | Chiuse le liste per le europee, Meloni candidata
👋 Ciao!
Questa è Che Settimana!, la rassegna con la sintesi delle notizie più importanti della settimana, fatta per te dalla redazione di Good Morning Italia.
Lascia la tua mail qui sotto per riceverci ogni venerdì!
I fatti della settimana
Le sette notizie degli ultimi sette giorni da conoscere per non perdere il filo.
1️⃣ Senza tregua
Il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha detto che realizzerà l’offensiva su Rafah a prescindere dal raggiungimento di un accordo con Hamas sulla liberazione degli ostaggi (Bbc), dopo aver segnalato la disponibilità ad accettare il rilascio di 33 (anziché 40) prigionieri (Nyt). Il segretario di Stato Usa Antony Blinken ha, però, avvertito che gli Usa non potranno sostenere l’operazione senza un piano umanitario (Reuters). Mentre la Corte penale internazionale starebbe indagando su possibili crimini di guerra commessi da Israele nella Striscia di Gaza, che potrebbe portare all’emissione di mandati di arresto nei confronti di vertici politici e militari (Bbc), negli Stati Uniti, agenti di polizia in tenuta antisommossa hanno sgomberato i sit-in dei manifestanti pro-Palestina nei campus universitari da New York (Axios) a Los Angeles (Reuters), arrestando centinaia di persone.
2️⃣ Alle strette
Il capo delle Forze armate ucraine Oleksandr Syrskyi ha avvertito che la situazione sul fronte orientale è peggiorata dopo i recenti attacchi russi, in attesa che i nuovi aiuti militari Usa raggiungano il Paese (Euronews). Secondo un’analisi della Cnn, nelle ultime dieci settimane, Mosca ha conquistato la più grande area di territorio ucraino dal luglio 2022. Mentre aumenta la produzione di armi in Russia (Reuters), il governo italiano starebbe preparando un nuovo pacchetto di aiuti militari per Kiev, che includerà il sistema di difesa aerea Samp-T (Repubblica). “Se i russi dovessero sfondare le linee del fronte e ci fosse una richiesta ucraina, dovremmo valutare se inviare truppe”, ha detto il presidente francese Emmanuel Macron all’Economist.
3️⃣ Maledetta influenza
L’Unione europea ha criticato il governo della Georgia per aver soppresso in modo violento le proteste contro il disegno di legge sull'influenza straniera, in discussione in Parlamento (Guardian). Il provvedimento obbligherebbe i gruppi della società civile e i media a registrarsi come “sotto influenza straniera” se ricevono finanziamenti dall’estero, con gravi implicazioni sulla loro capacità di operare. Il partito al governo, il filo-russo Georgian Dream, aveva tentato di far approvare la legge già un anno fa, ma era stato costretto a ritirarla a causa dello scoppio di grandi proteste di massa (The Conversation).
4️⃣ Poltrone instabili
Al termine di una riflessione durata cinque giorni, il premier spagnolo Pedro Sánchez ha dichiarato che rimarrà alla guida del governo nonostante l'apertura di un'inchiesta nei confronti della moglie per presunta corruzione (Bbc). In Scozia, il primo ministro e leader nazionalista Humza Yousaf si è dimesso da entrambi i ruoli dopo il collasso della coalizione di governo con i verdi (Politico). Lo spoglio è ancora in corso, ma secondo i primi risultati delle elezioni locali e suppletive in Inghilterra - considerate un test in vista delle politiche della seconda metà dell’anno -, i laburisti sono in forte vantaggio sui conservatori del premier Rishi Sunak (Nyt).
5️⃣ Chi c’è c’è
Il 1° maggio è scaduto il termine per la presentazione delle liste per le elezioni europee dell’8-9 giugno (Eunews): come annunciato durante la kermesse di Fratelli d’Italia a Pescara, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni guiderà il partito in ogni circoscrizione (Pagella Politica). In corsa pure Matteo Renzi, con la lista “Stati Uniti d’Europa”, e Carlo Calenda per Azione, mentre la segretaria del Pd Elly Schlein sarà capolista al Centro e nelle Isole. Nel primo dibattito elettorale, la presidente della Commissione uscente Ursula von der Leyen ha detto di essere pronta, se riconfermata, a collaborare con i conservatori Ue dell’Ecr guidati da Meloni (Politico).
6️⃣ In chiaroscuro
Le previsioni economiche di primavere dell’Ocse vedono il Pil globale in leggera risalita al 3,1% dal precedente 2,9%: quello italiano dovrebbe crescere dello 0,7% nel 2024 e dell'1,2% nel 2025 (Sky Tg24). Il prossimo anno il Regno Unito sarà il Paese con la crescita peggiore tra le economie avanzate (Cnbc). Eurostat ha certificato che sia nell'Eurozona sia nell'intera Ue il Pil nel primo trimestre 2024 è cresciuto dello 0,3% rispetto ai tre mesi precedenti (Il Sole 24 Ore). La Federal Reserve ha lasciato i tassi d’interesse invariati per la sesta riunione consecutiva, in assenza di dati confortanti su un calo dell’inflazione (Cnbc).
7️⃣ Quale energia
Il G7 Clima, Energia e Ambiente presieduto dall’Italia e che si è svolto nella reggia di Venaria, ha trovato un accordo che indica nel 2035 l’anno in cui i Paesi firmatari smetteranno di usare il carbone. Il testo finale introduce anche una formulazione a sostegno di quegli Stati che intendono lavorare sul dispiegamento del nucleare di ultima generazione (Ansa).
Buone letture
Per finire in bellezza, perché la vita non è solo “hard news”, il nostro approfondimento domenicale in omaggio per te.
*️⃣ Cacao amaro
Ci siamo lasciati alle spalle le scatole di cioccolatini di San Valentino e pure le uova di Pasqua (scommettiamo che qualcuno di voi conserva ancora dei pezzi da smaltire), ma per gli amanti del cioccolato un trend visto per la prima volta quasi due anni fa sembra essere diventato una costante: l’irrefrenabile corsa del costo del cacao (Economist). Al pari di altre materie prime come petrolio, gas e cereali, anche il prezzo del cacao si definisce su una borsa valori. E una settimana fa, le quotazioni dei “futures” hanno sfiorato i 10.700 dollari per tonnellata, più che il triplo di un anno fa: una performance più solida di quella del Bitcoin (Quartz) e del rame (Forbes).
Collo di bottiglia La ragione della spirale rialzista è dovuta, principalmente, all’impatto della crisi climatica, con piogge intense e siccità anomale (Africanews) legate al fenomeno meteorologico El Niño (Bbc), che hanno ridotto i volumi del raccolto nelle piantagioni concentrate nell’Africa occidentale. Costa d’Avorio e Ghana da sole rappresentano, infatti, il 60% della produzione mondiale, ma i guadagni dei produttori della regione non hanno tratto benefici dall’aumento dei prezzi (Dw). La riduzione dell’offerta ha, invece, mandato alle stelle le quotazioni sul mercato e generato interruzioni nelle forniture i cui effetti si sentono soprattutto in Europa, il continente che più di tutti consuma cioccolato (Bloomberg).
Occhio agli scaffali L’industria dolciaria ha di conseguenza alzato i prezzi dei suoi prodotti (JpMorgan), in alcuni casi, ha calcolato The Conversation, anche in maniera sproporzionata. Se qualche maître chocolatiers del Belgio si dimostra relativamente preoccupato dagli effetti della crisi sulla propensione all’acquisto di un prodotto artigianale che fa parte dell’identità del Paese (Politico), il cacao ha, tuttavia, innumerevoli altri usi che rischiano di risentire dello shock sul mercato: i sottoprodotti della lavorazione sono utilizzati anche per bevande analcoliche, aceto, integratori, profumi e cosmetici (Euronews).
👋 Per questa settimana è tutto, grazie di averci letto!
Se ti è piaciuta questa newsletter, condividila con chi vuoi cliccando qui sotto.
Chi siamo?
Ogni mattina la nostra redazione sceglie per te le notizie più importanti del giorno, selezionate attraverso fonti verificate e sintetizzate in un formato leggibile in 5 minuti. Informazione veloce e affidabile, ogni giorno.