Che settimana! #17/25
Papa Francesco morto per un ictus: domani i funerali a Roma | Crimea, Trump attacca ancora Zelensky | Cresce la tensione tra India e Pakistan | Gli Usa aprono a una trattativa sui dazi con la Cina
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I fatti della settimana
Le sette notizie degli ultimi sette giorni da conoscere per non perdere il filo.
1️⃣ Addio a Francesco
Papa Francesco è morto la mattina di lunedì 21 aprile a 88 anni. È stato colpito da un ictus cerebrale seguito da un collasso cardiocircolatorio. Lo ha reso noto la Santa Sede (Vatican News). Jorge Mario Bergoglio era stato eletto nel 2013 e passerà alla storia come il primo Papa argentino e il primo gesuita. Il suo pontificato è stato segnato dall’impegno per i poveri e i migranti e dall’attenzione per i rischi legati al cambiamento climatico, oltre che dal lavoro per il dialogo ecumenico e la pace nel mondo (Nyt). Da mercoledì a venerdì la salma del pontefice sarà esposta nella basilica di San Pietro, mentre domani mattina si terranno le esequie (Vatican News), a cui parteciperanno 170 delegazioni e capi di Stato da tutto il mondo (Agi). Saranno presenti a Roma anche il presidente americano Donald Trump, la presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen e il presidente ucraino Volodimyr Zelensky (Bbc). Il pontefice sarà poi sepolto nella basilica romana di Santa Maria Maggiore, secondo quanto contenuto nel suo testamento (Agi). Il Conclave che eleggerà il nuovo pontefice dovrebbe avere inizio tra il 5 e il 10 maggio (Repubblica+).
2️⃣ Lutto e sobrietà
Secondo quanto stabilito dal Consiglio dei ministri martedì, l’Italia osserverà cinque giorni di lutto nazionale, che si concluderanno domani (Sky TG24). Gli esponenti del governo sono tenuti ad annullare gli impegni e gli esercizi commerciali possono ridurre l’orario di lavoro. Le manifestazioni pubbliche, poi, possono essere cancellate, ridimensionate o rinviate (Ansa). Questo ha suscitato polemiche in vista dell’80° anniversario della Liberazione dal nazifascismo, che si tiene oggi, 25 aprile, e che il ministro per la Protezione civile e per le Politiche del mare, Nello Musumeci, ha fatto appello a celebrare “con sobrietà”. L'Associazione nazionale partigiani d’Italia (Anpi) ha comunque confermato le iniziative (Ansa).
3️⃣ Negoziati in bilico
Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha dichiarato che un accordo di pace tra Russia e Ucraina è vicino, ma ha accusato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky di stare ostacolando i negoziati dopo che quest’ultimo ha detto che non riconoscerà l’occupazione russa della Crimea (Guardian). Martedì, Vladimir Putin aveva proposto di fermare l'invasione dell'Ucraina lungo l'attuale linea del fronte (Ft+). L’Ucraina ha risposto di essere disposta a negoziare, ma non a cedere territori (Reuters). In Europa, l’assenza del segretario di Stato Usa Marco Rubio ha causato l'annullamento del vertice di Londra tra i ministri degli esteri di Ucraina, Regno Unito, Francia e Germania, evidenziando le divergenze sulle condizioni di un eventuale accordo (Euronews). Intanto, dopo la fine della tregua di Pasqua ordinata da Putin, la Russia ha annunciato la ripresa delle operazioni militari (Cnn). Mercoledì, durante un’ondata di attacchi alle infrastrutture civili ucraine, un drone russo ha colpito un autobus nella città di Marhanets, uccidendo nove persone e ferendone circa cinquanta (Guardian). Un altro raid russo, nella notte tra mercoledì e giovedì, ha causato almeno 12 morti (Bbc) e ha portato il presidente Trump a intervenire dicendo di “non essere contento” degli attacchi a Kiev, definiti “non necessari” (Nyt).
4️⃣ Crisi indo-pakistana
Il Pakistan ha chiuso il suo spazio aereo alle compagnie aeree indiane e ha respinto la sospensione da parte di Nuova Delhi del Trattato sulle acque dell’Indo (Dawn). È una rappresaglia alla risposta dell’India all’attacco di un militante islamista che martedì ha causato 26 morti nel Kashmir indiano (Nyt). I titoli di Stato pakistani sono scesi di oltre 4 centesimi a causa dell’aumento delle tensioni (Reuters). Intanto, Il ministero degli Esteri indiano ha comunicato che tutti i cittadini pakistani dovranno lasciare l’India entro il 29 aprile (Sky TG24).
5️⃣ Distensione
Secondo il Wall Street Journal+, il governo statunitense starebbe valutando una riduzione dei dazi sulle importazioni di prodotti cinesi dall’attuale 145% a una percentuale tra il 50% e il 65%. Trump ha dichiarato di voler raggiungere un accordo equo con la Cina, mentre il segretario al Tesoro Scott Bessent ha dichiarato che gli attuali dazi tra Washington e Pechino sono insostenibili (Reuters), dopo aver detto di aspettarsi una “de-escalation” nella guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina “nel prossimo futuro” (Cnbc). Intanto, la Cina ha escluso l’esistenza di colloqui economici in corso con gli Stati Uniti, chiedendo la revoca completa di tutte le tariffe unilaterali come condizione preliminare per qualsiasi negoziato (Ft+). Dopo l’annuncio di Trump le borse statunitensi hanno mostrato segnali di rialzo (Bloomberg). Ma le buone performance dei mercati finanziari si devono anche all’annuncio di Donald Trump di non voler rimuovere il presidente della Federal Reserve, Jay Powell, che ha mitigato le preoccupazioni degli investitori sull’indipendenza della banca centrale statunitense (Ft+).
6️⃣ Al ribasso
Martedì, il Fondo monetario internazionale ha rivisto al ribasso le stime per il 2025 a causa dei rischi derivanti dalla guerra commerciale scatenata dai dazi. La crescita globale è ora prevista al 2,8%, in calo dello 0,5% rispetto alla stima di gennaio. Per gli Stati Uniti, la previsione scende all'1,8% (-0,9%), la Cina è attesa al 4% (-0,6%), mentre l'Eurozona scende allo 0,8% (-0,2%) (Reuters). Il Fondo ha rivisto al ribasso anche le stime di crescita per l'Italia, prevedendo un Pil in aumento dello 0,4% nel 2025 (-0,3% rispetto a gennaio) e dello 0,8% nel 2026 (-0,1%) (Ansa). Intanto ieri, la direttrice del Fmi, Kristalina Georgieva, intervenuta a margine delle riunioni di primavera del Fmi e della Banca Mondiale, ha avvertito che l’incertezza causata dai dazi statunitensi sta frenando investimenti e consumi (Ap). Una preoccupazione condivisa anche dai ministri delle Finanze del G20 (Reuters).
7️⃣ Ruote sgonfie
Tesla ha chiuso il primo trimestre 2025 con ricavi pari a 19,34 miliardi di dollari (-9%) e un utile di 409 milioni di dollari (-71%), con una diminuzione del 20% nei ricavi automobilistici (Cnbc). Sulla scia dei risultati, il patron Elon Musk ha annunciato che, a partire da maggio, ridurrà in modo significativo il suo coinvolgimento nel Dipartimento per l’efficienza del governo (Doge) dell'amministrazione Trump (Axios).
Buone letture
Per finire in bellezza, perché la vita non è solo “hard news”, il nostro approfondimento domenicale in omaggio per te.
*️⃣ Fai (troppo) rumore
Lo diamo per scontato, ma ci accompagna ovunque: il rumore è il sottofondo costante delle città tra traffico, mezzi, locali e cantieri. L’inquinamento acustico è anche un killer invisibile: l’Organizzazione Mondiale della Sanità lo considera la seconda maggiore minaccia ambientale per la salute umana dopo l’aria inquinata. In Europa una persona su cinque è esposta a livelli sonori considerati dannosi, con conseguenze gravi (EuroNews). Il nostro corpo infatti non smette mai di ascoltare, nemmeno durante il sonno. Oltre ai danni permanenti all’udito, il rumore ha effetti documentati su disturbi del sonno, ipertensione, infarti, diabete, problemi cognitivi, demenza, salute mentale e stress cronico (Bbc).
Angry birds L’impatto dell’inquinamento acustico colpisce soprattutto i bambini. Ogni anno in Europa 550 mila bambini sviluppano difficoltà di lettura e 60 mila disturbi del comportamento a causa del rumore, che altera le capacità di concentrazione e apprendimento (EuNews). Il rumore compromette anche il funzionamento degli ecosistemi. Gli uccelli modificano il canto per farsi sentire nelle città e alcune specie diventano più aggressive quando il rumore maschera i segnali territoriali (Guardian). Anche nei mari, il rumore di navi e cantieri interferisce con la comunicazione di balene e delfini.
Diritto al silenzio Nonostante i danni accertati, il problema è stato a lungo trascurato e continua ad aumentare, anche per via dell'urbanizzazione che spinge sempre più persone a vivere in città sempre più rumorose. Eppure esistono soluzioni relativamente semplici, come limitare la velocità dei veicoli, realizzare barriere di alberi e pavimentazioni fonoassorbenti, e ripensare gli spazi urbani con zone pedonali e aree verdi. Ma serve anche un cambiamento culturale: il rumore non è solo fastidio, è un problema di salute pubblica. E il silenzio è un diritto che va difeso (Lucy).
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