Che settimana! #14/25
I dazi reciproci di Trump mandano le Borse in rosso | Israele amplia l'offensiva a Gaza | Le Pen condannata, corsa presidenziale a rischio | In Italia la fecondità è al minimo storico
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I fatti della settimana
Le sette notizie degli ultimi sette giorni da conoscere per non perdere il filo.
1️⃣ Mr. Tariff Man
In quello che lo stesso ha definito il “Liberation Day” nazionale, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha firmato un ordine esecutivo per istituire dazi reciproci nei confronti di chi, a suo avviso, tratta gli Usa in modo scorretto negli scambi commerciali (Bbc). Ai Paesi dell’Unione europea sarà applicata un’aliquota del 20%, alla Cina del 34%, all'India del 26% e al Regno Unito del 10% (Guardian). La mossa, che inaugura un nuovo capitolo protezionistico per Washington (Ft), ha fatto crollare le Borse in tutto il mondo, con le peggiori performance giornaliere degli indici Usa dall’inizio della pandemia (Cnbc). La presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha detto che i dazi avranno “conseguenze terribili per milioni di persone” e che l’Ue reagirà con contromisure, pur lasciando la porta aperta ai negoziati (Euronews). Francia e Germania spingono per una rappresaglia decisa, ipotizzando di colpire le industrie tech e i servizi Usa (Bloomberg), mentre l’Italia predica cautela (Repubblica). Il presidente francese Emmanuel Macron ha chiesto alle aziende europee di sospendere temporaneamente gli investimenti oltreoceano (France 24).
2️⃣ Offensiva continua
Israele ha annunciato un'ulteriore espansione dell'operazione militare nella Striscia di Gaza per prendere il controllo di vaste aree da trasformare in zone cuscinetto, con evacuazioni su larga scala di centinaia di migliaia di palestinesi (Reuters) e raid che hanno fatto oltre un centinaio di morti. Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha dichiarato che Israele sta creando un nuovo corridoio di sicurezza tra Rafah e Khan Younis, che dividerà la Striscia (Euronews). Visitando l’Ungheria, Netanyahu ha sfidato il mandato di arresto della Corte penale internazionale, che lo accusa di crimini di guerra e contro l’umanità (France 24). In quanto parte del trattato fondativo della Cpi, Budapest sarebbe stata tenuta ad arrestarlo, ma il leader ungherese Viktor Orbán ha detto di non voler rispettare l’ordine (Reuters) e annunciato l’avvio dell’iter per lasciare la Cpi (Ap).
3️⃣ Au revoir?
Marine Le Pen, figura emblematica dell’estrema destra francese del Rassemblement National, è stata condannata a quattro anni (di cui due sospesi e due da scontare con braccialetto elettronico), a una multa di 100 mila euro e cinque anni di ineleggibilità con effetto immediato. È stata giudicata colpevole in primo grado per appropriazione indebita di fondi del Parlamento europeo, utilizzati per pagare dipendenti del partito (Le Monde). Le Pen ha annunciato ricorso, parlando di una “decisione politica che viola lo stato di diritto” e incassando la solidarietà dei sovranisti Ue, Usa e anche del Cremlino (Guardian). La Corte d'appello di Parigi ha evocato un possibile processo di secondo grado con sentenza "nell'estate 2026": un’eventuale assoluzione darebbe a Le Pen la possibilità di candidarsi per una quarta volta alle presidenziali del 2027 (Politico).
4️⃣ Saga chiusa
La Corte costituzionale della Corea del Sud ha estromesso dalla carica, venerdì, il presidente Yoon Suk Yeol, confermando all’unanimità la mozione di impeachment approvata dal Parlamento. Nella sentenza, pronunciata in diretta tv, si specifica che Yoon ha violato la Costituzione e altre leggi con l’imposizione-lampo della legge marziale nel Paese nel dicembre scorso. Entro 60 giorni dovranno svolgersi nuove elezioni presidenziali (Reuters).
5️⃣ Quasi amici
In visita alla base militare Usa di Pituffik, nel nord della Groenlandia, il vicepresidente degli Stati Uniti JD Vance ha affermato che l'isola sarebbe "molto più sicura" se, divenuta indipendente, scegliesse di "collaborare" con l'America. La Danimarca, a cui appartiene il territorio autonomo, ha criticato gli Usa per le affermazioni (Politico), e la premier Mette Frederiksen si è recata in visita in Groenlandia (Euronews). Nella riunione dei ministri degli Esteri della Nato a Bruxelles, il segretario di Stato Usa Marco Rubio ha rassicurato sull'impegno di Washington all'interno dell'Alleanza (Ap), ma ha ribadito la necessità di un aumento della spesa per la difesa da parte degli alleati, da portare al 5% del Pil rispetto all’attuale 2% (Politico).
6️⃣ La terra trema
Il terremoto di magnitudo 7.7 che venerdì scorso ha colpito il Myanmar ha fatto registrare un bilancio di circa 3150 vittime nel Paese, quasi 4600 feriti e oltre 200 persone disperse (Ap); conseguenze si sono fatte sentire anche in Thailandia e nel sud-ovest della Cina (Bbc). A sorpresa, la giunta militare che governa il Paese ha annunciato un cessate il fuoco temporaneo nella guerra civile in corso, con l’obiettivo di facilitare le operazioni di soccorso (Npr). In precedenza, i gruppi ribelli pro-democrazia avevano proclamato una tregua unilaterale di due settimane.
7️⃣ Culle vuote, passaporti (meno) facili
Secondo gli indicatori demografici dell’Istat, nel 2024 l'Italia ha registrato 370 mila nuove nascite (-2,6% sul 2023) e la fecondità è scesa al minimo storico, con 1,18 figli per donna, battendo il record negativo di 1,19 del 1995 (Secondo Welfare). La speranza di vita è cresciuta di quasi cinque mesi, con un effetto diretto sull’età pensionabile, che nel 2027 dovrebbe aumentare di tre mesi (Corriere). Il Consiglio dei ministri ha approvato una riforma delle regole per ottenere la cittadinanza per discendenza: lo "ius sanguinis" è stato ristretto ai discendenti entro la seconda generazione, cioè solo per chi ha almeno un genitore, un nonno o una nonna nati in Italia (Il Post).
Buone letture
Per finire in bellezza, perché la vita non è solo “hard news”, il nostro approfondimento domenicale in omaggio per te.
*️⃣ Dolce dormire?
Contrariamente all’idea che le tecnologie e la frenesia del mondo contemporaneo ci abbiano rubato il sonno, oggi nelle società industrializzate si dorme di più che nelle comunità tradizionali. Un’ampia analisi ha evidenziato che la media del sonno in ambienti urbanizzati è di 7,1 ore a notte, contro le 6,4 ore delle popolazioni di cacciatori-raccoglitori come i San del Kalahari, nell’Africa meridionale, o gli Himba della Namibia (New Scientist) Anche l’efficienza del sonno – ovvero il tempo passato dormendo – è maggiore nei contesti più avanzati (88% contro 74%). Ma questi dati nascondono un apparente paradosso: pur dormendo di più, ci sentiamo più stanchi (Vanity Fair).
Il ruolo della luce La ragione risiede nella qualità del riposo, minata dalla scarsa regolarità dei cosiddetti ritmi circadiani. L’esposizione continua alla luce, in particolare quella artificiale, influenza negativamente l’orologio interno alla base del ciclo sonno-veglia, dell’umore e del metabolismo (Nature). Le alterazioni del ritmo circadiano sono legate a disturbi come depressione e ansia, contribuendo a un sonno meno rigenerante anche quando le ore di riposo sembrano sufficienti. Un recente studio pubblicato dalla Royal Society conferma che la cosiddetta “epidemia di deprivazione di sonno” nelle società industriali non è dovuta a una riduzione del tempo dormito, ma a una crescente disconnessione tra ritmi biologici e ambientali.
Riposare male fa male Le conseguenze della deprivazione di sonno sono tangibili. Secondo alcune ricerche una cattiva qualità del sonno in età adulta è associata a un invecchiamento cerebrale accelerato fino a tre anni (Fortune). Inoltre chi dorme male non solo tende a essere più vulnerabile a disturbi psicologici, ma persino a credere maggiormente alle teorie del complotto (The Conversation). Recuperare il sonno perso, però, non è semplice: dormire a lungo nel weekend o fare pisolini non sempre basta. La strategia migliore? Prevenire il debito di sonno, dormendo con regolarità e rispettando il più possibile i propri ritmi naturali (Internazionale).
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