Che settimana! #10/25
Zelensky apre ai negoziati dopo lo scontro con Trump | Sì al piano da 800 miliardi per il riarmo dell'Ue | Sospesi di nuovo i dazi Usa contro i partner commerciali | La Bce taglia i tassi dello 0,25%
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I fatti della settimana
Le sette notizie degli ultimi sette giorni da conoscere per non perdere il filo.
1️⃣ Scontro frontale
Nel suo primo discorso di fronte al Congresso dall’inizio del secondo mandato, il presidente Usa Donald Trump ha svelato che l'omologo ucraino Volodymyr Zelensky è pronto a sedersi nuovamente al tavolo dei negoziati per la tregua e a firmare l'intesa sui minerali critici (Cnn). L'accordo era saltato dopo che l’incontro tra i due leader, venerdì scorso alla Casa Bianca, si è trasformato in un litigio in diretta televisiva (Reuters). Trump ha accusato Zelensky di non essere abbastanza grato agli Stati Uniti per quanto fatto finora e di giocare "con la possibilità di una terza guerra mondiale" (Cnn). La Casa Bianca ha poi sospeso tutte le forniture di armi e munizioni (Reuters) e la condivisione di informazioni di intelligence con l’Ucraina (Ap). Zelensky ha quindi dichiarato di essersi pentito della rottura con Washington e di voler sostenere i negoziati di pace sotto la leadership statunitense (Bbc).
2️⃣ Chiamata alle armi
Durante il Consiglio straordinario ieri a Bruxelles, i Paesi Ue hanno dato l’ok al piano per il riarmo dell’Europa presentato dalla Commissione europea (Reuters). La proposta consentirà di mobilitare circa 800 miliardi di euro per la difesa dell'Ue (Il Sole 24 Ore). I Paesi Ue potranno spendere 650 miliardi di euro per la difesa in quattro anni senza innescare sanzioni di bilancio, grazie all'attivazione della clausola nazionale di salvaguardia del Patto di stabilità (Bloomberg). Il piano prevede anche l'emissione di bond fino a 150 miliardi di euro per prestare ai governi i fondi necessari per aumentare la spesa militare (Politico). Intanto, il presidente francese Emmanuel Macron ha aperto alla possibilità di estendere ad altri Stati la copertura dell’ombrello nucleare francese (Bbc).
3️⃣ Dazi sì, dazi no
Trump ha nuovamente sospeso la maggior parte dei dazi a Messico e Canada fino al 2 aprile (Nyt). È il secondo dietrofront nel giro di pochi giorni, dopo la deroga di un mese sui dazi del 25% per le case automobilistiche (Ft+). Dal 4 marzo sarebbero dovuti entrare in vigore dazi del 25% sulle importazioni da Canada e Messico, e del 20% su quelle dalla Cina (Axios). A sua volta il Canada ha annunciato l'imposizione di dazi sull'importazione di beni dagli Usa per un valore di 107 miliardi di dollari (Bbc). Anche il Messico ha preparato contromisure da rivelare nel fine settimana (Cnn). Mentre la Cina ha risposto con aumenti tra il 10% e il 15% delle tariffe sulle importazioni di prodotti agricoli e alimentari americani dal 10 marzo (Reuters). Tuttavia, l’entrata in vigore dei dazi ha causato un crollo di molti titoli statunitensi (Bloomberg), e messo in crisi le principali case automobilistiche del Paese (Wp+).
4️⃣ Pace agli sgoccioli
Sono scaduti i 42 giorni della prima fase dell'accordo di cessate il fuoco tra Israele e Hamas (Times of Israel), che stanno trattando al Cairo, ma su posizioni molto diverse e senza progressi (France 24). Tel Aviv vuole il rinnovo per altre sei settimane delle attuali condizioni per riavere altri ostaggi (Reuters). Hamas invece spinge per una nuova fase dell’accordo che porti a una tregua più stabile (Cnn). Nel tentativo di far pressione su Hamas, Israele ha bloccato l'ingresso degli aiuti umanitari a Gaza (Guardian) e starebbe lavorando a un “piano infernale” con l’interruzione delle forniture elettriche e idriche, il trasferimento dei palestinesi dal nord al sud di Gaza e la sospensione di cibo e carburante (Guardian). Per la prima volta, anche gli Stati Uniti hanno provato a trattare direttamente con Hamas (Axios), ma senza successo. Nel frattempo, i Paesi arabi hanno approvato il piano egiziano da 53 miliardi di dollari per la ricostruzione di Gaza, che eviterebbe il trasferimento dei palestinesi fuori dall'enclave (Reuters), ma sia Israele che gli Stati Uniti lo hanno respinto (Cnn).
5️⃣ Autostop
Il commissario europeo ai Trasporti Apostolos Tzitzikostas ha presentato il piano d’azione europeo da 2,8 miliardi di euro per l’industria dell’automotive, che punta a rafforzare la domanda di auto elettriche. Tra le misure previste ci sono incentivi all’acquisto, lo sviluppo del leasing sociale e la promozione dell’elettrificazione delle flotte aziendali (Eunews). La Commissione proporrà anche un emendamento al regolamento sugli standard di CO2 che darà alle case automobilistiche la possibilità di calcolare gli obiettivi di emissione su una media triennale anziché sulle vendite del 2025 (Politico), evitando così le multe previste da quest’anno (Euractiv).
6️⃣ Fermi tutti
Dopo l’arresto dell’ex dirigente all’urbanistica Giovanni Oggioni, indagato per corruzione, frode processuale e depistaggio, il Comune di Milano ha ritirato il sostegno all’iter di approvazione del decreto legge Salva-Milano, attualmente in discussione in Senato, che dovrebbe sbloccare i cantieri della città (Il Giorno). Il sindaco Beppe Sala ha però smentito l’ipotesi di un rimpasto ampio della giunta. Oggi incontrerà l’assessore alla Casa Guido Bardelli, non indagato, che in una conversazione con Oggioni intercettata dalla Procura diceva “Questa giunta deve cadere” prima di essere nominato al Comune (La Stampa). Oggioni, in stato di arresto, sarà interrogato oggi dal gip (Ansa).
7️⃣ L’ultimo taglio?
La Banca centrale europea ha tagliato i tassi di interesse dello 0,25%, portando il tasso sui depositi al 2,50%. È la sesta riduzione da giugno, ma la fase dei tagli potrebbe essere vicina alla conclusione (Ft+). A febbraio, l'inflazione nell'Eurozona è scesa al 2,4% rispetto al 2,5% di gennaio. L'inflazione core, che esclude energia e alimentari, è scesa al 2,6% dal 2,7% del mese precedente (Milano Finanza). La Bce ha previsto l'inflazione al 2,3% per il 2025 e ha anche rivisto al ribasso le stime di crescita dell’economia. Per il 2025 prevede un +0,9%, per il 2026 un +1,2% e nel 2027 un +1,3% (Bloomberg).
Buone letture
Per finire in bellezza, perché la vita non è solo “hard news”, il nostro approfondimento domenicale in omaggio per te.
*️⃣ Il fascino della pelliccia sui giovani
Abbandonate per motivi etici e ambientali dai Millennials, le pellicce sono tornate a essere un oggetto del desiderio per gli appartenenti alla Gen Z. Molti giovani infatti oggi frequentano negozi vintage alla ricerca di pellicce di seconda mano, considerate una scelta sostenibile e alla moda (New York Post). Il fenomeno è stato amplificato dai social, dove influencer e celebrità sfoggiano cappotti di visone, volpe e zibellino, alimentando il revival della mob wife aesthetic. Uno stile ispirato a icone cinematografiche di mogli di boss mafiosi come Carmela Soprano e Connie Corleone che appaiono con pellicce vaporose abbinate a gioielli appariscenti e trucco marcato (Vogue).
Scelta di campo Un simbolo un tempo controverso è così tornato in auge tra le nuove generazioni, nonostante numerosi marchi di lusso abbiano intrapreso negli ultimi anni un percorso di allontanamento dall'uso di pellicce animali. Sotto il nuovo creative director Alessandro Michele, Gucci già nel 2017 aveva annunciato la loro messa al bando, anticipando di alcuni anni la casa madre Kering che nel 2021 aveva preso la decisione di eliminare completamente l'uso di pellicce nelle proprie collezioni di tutti i suoi brand. Una scelta che rifletteva la crescente sensibilità verso il benessere animale e la sostenibilità ambientale (Forbes).
Soluzioni alternative Se il mercato delle pellicce nuove è in forte contrazione, passando in un decennio da 14 a 3 miliardi di euro, al contrario quelle vintage e di seconda mano sono nuovamente apprezzate per il miglior rapporto qualità-prezzo e poiché non pesano ulteriormente sull’ambiente (Repubblica+). Intanto l’industria della moda è alla ricerca anche di alternative innovative. Miuccia Prada ha introdotto pellicce sintetiche di alta qualità, cercando di replicare l'estetica di quelle tradizionali. Tuttavia, come evidenziato dal Washington Post, anche queste sollevano preoccupazioni ambientali a causa dell'uso di materiali non biodegradabili.
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