Che settimana! #10/24
Il Super Tuesday lancia il remake Biden contro Trump | Aiuti via mare verso Gaza | La Svezia entra nella Nato | La Francia inserisce il diritto all'aborto in Costituzione
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I fatti della settimana
Le sette notizie degli ultimi sette giorni da conoscere per non perdere il filo.
1️⃣ Amarcord
Le primarie del Super Tuesday che si sono tenute in 15 Stati e in un territorio americani hanno assegnato una vittoria schiacciante, come da pronostico, a Donald Trump tra i repubblicani e a Joe Biden tra i democratici (Cnn): Nikki Haley, l’ultima sfidante rimasta in gara tra i conservatori, si è ritirata, ma senza dare il suo sostegno al tycoon (Npr). Le presidenziali di novembre potrebbero così essere una riedizione di quelle del 2020. Poco prima del voto, la Corte Suprema federale Usa aveva stabilito all’unanimità che Trump è candidabile, ribaltando una pronuncia statale del Colorado che ne aveva messo in dubbio l’eleggibilità per il ruolo nell’assalto a Capitol Hill (Nyt). Biden ha tenuto l’ultimo discorso sullo Stato dell'Unione del mandato, evidenziando i temi principali in vista delle elezioni, dalla leadership internazionale alla migrazione (Axios).
2️⃣ Il giorno della marmotta
Hamas ha lasciato i negoziati al Cairo, disertati da Israele, dopo giorni privi di progressi in vista di un cessate il fuoco a Gaza e un rilascio degli ostaggi: una svolta prima dell’inizio del Ramadan, il 10 marzo, appare sempre più improbabile (Nyt). Gli Usa hanno annunciato la costruzione di un porto temporaneo nella Striscia per la consegna di aiuti su larga scala (Guardian), mentre Cipro e l’Ue sono sul punto di aprire un corridoio marittimo umanitario verso Gaza (El País). Un attacco contro una nave commerciale nel Golfo di Aden da parte dei miliziani Houthi dello Yemen ha causato la morte di tre marinai: sono le prime vittime dall’inizio delle tensioni nell’area (Reuters).
3️⃣ Incontri ravvicinati
A Odessa, un missile russo ha causato un'esplosione a poche centinaia di metri dal corteo che stava accompagnando il presidente ucraino Volodymyr Zelensky e il primo ministro greco Kyriakos Mitsotakis, in città per una visita fino a quel momento rimasta segreta (Politico). L’Ucraina aveva, in precedenza, affondato una nave russa in Crimea (Sky News). Pochi giorni dopo i funerali del dissidente russo Alexei Navalny, che hanno visto la partecipazione a Mosca di migliaia di persone (Reuters), la vedova Yulia Navalnaya ha incoraggiato i russi a protestare contro il presidente Vladimir Putin nelle elezioni del 15-17 marzo (Bbc).
4️⃣ Europa con l’elmetto
Dopo il via libera di tutti i Paesi della Nato, giovedì la Svezia è diventata ufficialmente il 32esimo Stato membro dell’Alleanza Atlantica, ponendo fine a oltre due secoli di non-allineamento militare (Euractiv). La Commissione europea ha svelato la sua prima strategia per l'industria della difesa: Bruxelles propone l'acquisto congiunto di almeno il 40% delle forniture militari entro il 2030; per quella stessa data, almeno la metà delle commesse dovrà avvenire entro i confini Ue (Euronews).
5️⃣ Tagli all’orizzonte
La Banca centrale europea ha deciso di lasciare i tassi d’interesse invariati per la quarta volta consecutiva, ma ha segnalato la possibilità di un cambio di passo nei prossimi mesi, quando avrà maggiori dati (Bloomberg). Stando agli analisti, il primo taglio potrebbe arrivare a giugno (Cnbc). Francoforte ha anche diffuso nuove stime al ribasso sull'inflazione, che si attesterà sul 2,3% nell'anno in corso, scendendo al 2% nel 2025 e all'1,9% nel 2026 (Euronews). Anche la Federal Reserve americana ha ribadito di essere vicina a un taglio del costo del denaro (Cnbc).
6️⃣ Diritti al centro
In Francia, il Parlamento riunito in seduta comune a Versailles ha approvato, con 780 a favore voti su 925, la legge che inserisce esplicitamente in Costituzione, all’articolo 34, il diritto per le donne di abortire: è il primo Paese al mondo a farlo (Le Monde). Nella Giornata Internazionale della Donna, l’Irlanda vota in due referendum per modificare le formulazioni che la Costituzione dedica a famiglia e ruolo delle donne (Bbc).
7️⃣ Mela amara
La Commissione europea ha multato Apple per 1,84 miliardi di euro per aver abusato della sua posizione dominante sul mercato delle app di streaming musicale. Secondo l'indagine, partita da un reclamo di Spotify, Apple avrebbe impedito agli sviluppatori di informare gli utenti iOS sui servizi alternativi al di fuori del proprio App Store: è il terzo ammontare più alto mai comminato da Bruxelles e supera di molto le anticipazioni della vigilia (The Verge).
Buone letture
Per finire in bellezza, perché la vita non è solo “hard news”, il nostro approfondimento domenicale in omaggio per te.
*️⃣ Ritorno all’Africa
Che sia per sfuggire dalle diffuse forme di razzismo o per rientrare in contatto con la terra da cui discendono, un numero sempre maggiore di afroamericani sta decidendo di lasciare gli Stati Uniti per ristabilirsi in Africa. Una tendenza dei neri ad andarsene dagli Usa che è stata ribattezzata Blaxit, un chiaro riferimento al termine Brexit con cui si indica l’uscita del Regno Unito dall’Ue. Come nota il Nyt, questa migrazione verso l’Africa rimane un fenomeno piuttosto in crescita nonostante la permanenza di importanti differenze a livello sociale, come ad esempio il mancato rispetto dei diritti Lgbtq in diverse zone del continente.
Porte aperte Il corteggiamento dei Paesi africani nei confronti dei cittadini statunitensi ultimamente è fortissimo (The Conversation). In prima linea c’è il Ghana che nel 2019 ha celebrato l’Year of Return, nel 400esimo anniversario dal trasferimento dei primi schiavi in America. Nel 2020 il Paese ha lanciato la campagna decennale “Beyond the Return” per attirare gli afroamericani: in questi cinque anni sono già stati in 1500 a trasferirsi (Dw). La Sierra Leone ha invece stretto un accordo con la società genetica African Ancestry per facilitare il rilascio della cittadinanza a chi dimostri legami anche ancestrali con la terra d’origine.
Dimensione europea Il fenomeno del ritorno in Africa riguarda principalmente gli Stati Uniti, dove il 14% della popolazione è afroamericana, ma interessa anche realtà più vicine a noi. Da qualche anno a questa parte anche molti cittadini francesi di origine senegalese hanno deciso di rientrare nel Paese dove sono nati o comunque da cui è arrivata la loro famiglia (Le Monde). E allo stesso modo si stanno moltiplicando anche le storie di cittadini britannici neri che stanno scegliendo di spostarsi in Africa o nei Caraibi, tornando così alle proprie radici (The Voice).
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